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lunedì 11 gennaio 2016

Sant'Antonio abate protettore degli animali domestici

Il 17 gennaio a Montalcino saranno benedetti animali, mangime e, come da tradizione, anche il pane, che verrà distribuito ai presenti.
Sant'Antonio è considerato il protettore degli animali domestici, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella. Il 17 gennaio tradizionalmente la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo. E così anche a Montalcino venerdì 17 gennaio, nella Chiesa parrocchiale di Sant’Egidio Abate, sarà celebrata la
ricorrenza del Santo protettore degli animali domestici. E’ in programma la S.Messa con la benedizione degli animali e del mangime e, come di consueto, sarà benedetto e distribuito il pane, come da tradizione.

La tradizione di benedire gli animali (in particolare i maiali) non è legata direttamente a Sant'Antonio: nasce nel Medioevo in terra tedesca, quando era consuetudine che ogni villaggio allevasse un maiale da destinare all'ospedale, dove prestavano il loro servizio i monaci di Sant'Antonio. A partire dall'XI secolo gli abitanti delle città si lamentavano della presenza di maiali che pascolavano liberamente nelle vie e i Comuni s'incaricarono allora di vietarne la circolazione ma fatta sempre salva l'integrità fisica dei suini «di proprietà degli Antoniani”, che ne ricavavano cibo per i malati (si capirà poi che per guarire bastava mangiare carne anziché segale), balsami per le piaghe, nonché sostentamento economico.

Maiali, dunque, che via via acquisiscono un'aura di sacralità e guai a chi dovesse rubarne uno, perché Antonio si sarebbe vendicato colpendo con la malattia, anziché guarirla». Secondo una leggenda del Veneto, la notte del 17 gennaio gli animali acquisiscono la facoltà di parlare. Durante questo evento i contadini si tenevano lontani dalle stalle, perché udire gli animali conversare era segno di cattivo auspicio.

(di Roberto   Cappelli)

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