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sabato 29 gennaio 2011

Sandro Chia: Arte e vino d'autore
a sostegno della Misericordia di Firenze

“L’arte non è in contraddizione con la mia passione, quella di produrre vino a Montalcino e Scansano. Anzi, credo che le due cose possano camminare insieme...” Sandro Chia è oggi uno dei più grandi pittori italiani, conosciuti in tutto il mondo, ma la sua storia comincia da lontano… Sandro nasce a Firenze il 20 aprile 1946, studia all’Istituto d’Arte e poi si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, ottenendo il diploma nel 1969. Visita l’India, la Turchia e gran parte dell’Europa, prima di fermarsi a Roma nel 1970. Durante gli anni Settanta, il suo lavoro si distanzia sempre più dall’arte concettuale, a favore di una riscoperta del linguaggio pittorico, attirando una crescente attenzione della critica italiana ed europea. Tra il settembre 1980 e l’agosto 1981 si trasferisce a in Germania, dove, avendo ottenuto una borsa di studio, si ferma a lavorare per un anno, per poi trasferirsi a New York, dove si stabilisce per oltre due decenni, pur continuando a spostarsi frequentemente tra New York, Ronciglione e in seguito Montalcino. Dal 1979 ha fatto parte del gruppo della Transavanguardia, nelle cui mostre ha esposto in alcuni dei più importanti musei e gallerie del mondo. Ha esposto alle Biennali di Parigi e di San Paolo e più volte alla Biennale di Venezia, a cominciare da “Aperto 80”, curata da Achille Bonito Oliva. E’ stato presente in prestigiose mostre collettive in alcuni dei maggiori musei del mondo. Nel 2003 lo Stato Italiano ha acquistato tre sue opere per la collezione permanente del Senato della Repubblica a Palazzo Madama. Lo scorso 24 novembre, nell’ambito della cerimonia di consegna al palazzo del Quirinale dei Premi “Vittorio De Sica” per il cinema e le altre arti, Chia ha ricevuto, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, questo prestigioso riconoscimento per le arti visive. Attualmente Sandro Chia vive e lavora tra Miami, Roma e Montalcino, dove, attraverso la sua azienda vinicola Castello Romitorio, si occupa della produzione di pregiati vini. Egli parla di Castello Romitorio come della sua “fortezza”, che, quando fu acquistata, “era solo un rudere” e oggi è un gioiello. Dopo aver acquistato la tenuta nel 1984, ha dedicato numerosi anni al restauro del Castello e all’impianto sulle sue terre di nuovi vigneti, costruendo allo stesso tempo una moderna cantina, equipaggiata con le più avanzate tecnologie, avvalendosi della consulenza di uno dei migliori enologi d’Italia, Carlo Ferrini. Espressione della filosofia Chia e dei suoi interessi, la cantina, un gioiello di 3000 metri quadrati costruito, parzialmente interrato, ai piedi dell’antico, massiccio e imponente castello trecentesco, coniuga l’interesse per il vino di qualità con l’interesse per l’arte, riunendoli in un’ambientazione unica. Sculture monumentali si ergono al fianco di botti e barriques, dalle quali sgorgherà il futuro vino dell’azienda. “Bisogna puntare sempre all’eccellenza, nelle cose - afferma Chia - è solo da questo modo di fare e di pensare che si ha un prodotto unico. Che sia un’opera d’arte o solo vino, quello che veramente conta è cercare il sublime”. L’azienda vanta tre tenute: la più prestigiosa è quella di 178 ettari, che si sviluppano tutt’intorno al castello, 10 dei quali impiantati a vigneto. La seconda, “Poggio di Sopra”, si sviluppa su di una collina ai piedi del Monte Amiata, nella zona della doc Sant’Antimo, e comprende 8 ettari di vigneto. La terza tenuta, acquistata recentemente e denominata “Ghiaccio Forte”, si situa nel territorio di Scansano, sulla cima di una collina, che affaccia sulle valli circostanti e sulle coste del Mar Tirreno, e comprende 15 ettari di vigneto. L’azienda, gestita a livello familiare - Sandro è affiancato dal figlio Filippo, trentenne, direttore esecutivo del Castello Romitorio - persegue fin dagli esordi la strada dell’eccellenza con l’assoluta convinzione del valore della qualità sopra alla quantità, nel rispetto di Madre Natura. Così emerge anche dalle parole di Filippo Chia: “L’impulso che ci ha spinti a iniziare quest’avventura è radicato nel desiderio di creare qualcosa che rifletta la nostra passione per il vino nel profondo rispetto della terra. Lavoriamo consapevoli del reciproco rapporto tra Natura, Tradizione e Innovazione, nella continua ricerca della qualità e dell’eccellenza”. Questa passione è stata recentemente premiata, durante l’International Wine Challenge 2010 a Londra, che ha decretato il Brunello di Montalcino Riserva 2004 “Miglior Rosso al Mondo”. Un premio prestigioso, considerando che la competizione tra 10mila etichette è a livello planetario e che la valutazione è stata espressa da una giuria internazionale di esperti degustatori. Infine con mostra al rinomato locale Golden View di Firenze, Sandro Chia non solo ha ritrovato contatto con la sua amata e natale città, ma anche un veicolo eccellente per comunicare una volta ancora il sottile e fermo connubio esistente tra arte e vino d’autore, che si sono incontrate anche per dar vita a una charity dinner a sostegno della Misericordia di Firenze. Durante la serata sono state battute all’asta alcune bottiglie di Romitorio con le etichette che Chia realizza personalmente e il ricavato è stato interamente devoluto alla Misericordia di Firenze, guidata dal Provveditore Andrea Ceccherini, per sostenere i numerosi progetti che la Confraternita porta avanti, in particolare il Villaggio San Sebastiano, un complesso per la cura e la riabilitazione della disabilità intellettiva. La struttura, che sorgerà all’Impruneta, comprenderà anche un centro di ricerca scientifica e una sezione per l’arte-terapia. L’iniziativa, fortemente voluta da Tommaso Grasso, proprietario del Golden View, e Claude Benassai, coordinatore dei progetti culturali e charity del Golden View, rappresenta un’ulteriore tappa del cammino intrapreso nel 2008 dal locale fiorentino per sostenere “Art – Charity Villaggio San Sebastiano”. A Sandro Chia, nella sua doppia veste di artista e produttore vinicolo di fama internazionale, il noto locale fiorentino ha dedicato una personale dal titolo “Popolare e Nobilissima - Charity Wine and Culture”. Sono state esposte circa 50 opere inedite appartenenti alla collezione privata dell’artista: bronzi, disegni, litografie e una tela a olio dal titolo “Magro Pasto”. Una grande statua in bronzo raffigurante Enea, alta più di tre metri, è andata invece ad adornare il Sagrato della Misericordia in piazza. Fil rouge dell’iniziativa è stato il vino, ideale trait d’union tra spiritualità dell’arte e cultura del buon bere, tra piacere conviviale e solidarietà: “L'attività artistica e quella vitivinicola hanno in comune il mondo e l'umanità intera, intesi come destinatari di un messaggio universale, che trascende qualsiasi divisione e confine e ci accomuna tutti sotto il segno della solidarietà e della benevolenza – conclude Chia - e conosco l'importanza che riveste il ruolo della Misericordia per questa città e per i suoi cittadini, pertanto mi sento lusingato di esser stato scelto per promuovere questa causa meritevole e prestigiosa, alla quale, essendo nato e cresciuto a Firenze, mi sento particolarmente legato e coinvolto”. (di Andrea Cappelli)

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