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mercoledì 17 giugno 2015

Da Pienza a Guanajuato passeggiando per le Vie del Bacio nel Mondo

Romantiche, appartate, strette quanto basta perché ci si debba sfiorare passando. Sono le Vie del Bacio, sfondo di promesse e amori mancati. Vi raccontiamo le più celebri.

1. LA PIU' FAMOSA, IN ITALIA
La Via del Bacio più celebre del mondo, nonché
quella che regala il panorama più suggestivo, è probabilmente a Pienza, in Val d’Orcia, non lontano da Siena. Se fosse troppo affollata, ci sono altri viottoli dal nome curioso: Via della Volpe, Via della Fortuna, Via Buia e naturalmente Via dell’Amore. Tutt’attorno lo sguardo abbraccia i colli della Valle, i cipressi, le trame dei campi che in estate hanno la luminosità del miele.

2. CHE FATICA L'AMORE, IN ITALIA
Esiste anche una Via del Bacio Mancato, di tutt’altro genere. Si tratta di un’impegnativa arrampicata in parete, sulla Schiappa delle Grise Neire, raggiungibile dal paese di Tressi nel Vallone di Forzo (Torino). È chiaro che non bastano amore e buone intenzioni per affrontare questa impresa, che richiede invece attrezzatura adeguata, esperienza, tecnica e via dicendo. Il nome stesso della salita ha un ché di sinistro e sa di avvertimento per chi si improvvisa. Forse è meglio rifarsi gli occhi ammirando le cime da un prato, facendo nostri i versi del poeta Catullo: Dammi mille baci, e ancora cento, e poi di nuovo mille e ancora cento, e dopo ancora mille e ancora cento. Poi quando ne avremo contate molte migliaia...

3. IL PAESE DELL'AMORE, IN ITALIA
Vico del Gargano, in provincia di Foggia, uno dei Borghi più Belli d’Italia, è addirittura soprannominato il Paese dell’Amore. Neanche da dire, ha per patrono San Valentino. Nel cuore del centro storico c’è un vicolo largo appena mezzo metro, dove il 14 febbraio di ogni anno gli innamorati si incontrano per scambiarsi effusioni. In passato, quando certe cose richiedevano maggior cautela, ci si accontentava di camminare in direzione opposta lungo il vicolo e sfiorarsi. Si racconta che chi dona un arancio all’amato, prendendolo dall’addobbo del Santo durante la festa patronale, vedrà il frutto trasformarsi in un filtro d’amore dagli effetti assicurati. Se così non fosse, il prodigio potrebbe arrivare grazie alle atmosfere di questa splendida terra, scolpita come fosse un sughero nel verde abbacinante del Parco Nazionale del Gargano.

4. VICINISSIMI, IN SPAGNA
Nessuna storia dal finale tragico nella Strada del Bacio di Siviglia, in Andalusia. Siamo nel Barrio de Santa Cruz, l’antico quartiere ebraico, fatto anch’esso di vicoli, case bianche coi gerani alle finestre, cancelli che racchiudono cortili interni per ripararsi dalla calura estiva. Alcune strade sono così strette che si riesce a malapena a camminare fianco a fianco. Tra queste, la via del Bacio è una delle più anguste, perfetta per passeggiare vicini. Come a Guanajuato, due innamorati che si sporgessero dalle finestre su lati opposti della via riuscirebbero a baciarsi. Qui a Siviglia il crogiolo di colori messicano si fonde nella luce. Tutto è un appartarsi, un proteggersi dalla lunghissima estate. Si cammina tra i bordi di una pellicola bruciata, tra il bianco e il nero, dove le ombre hanno spessore e diventano architetture. Poi di nuovo l’eco di una fontana, qualche parola da una finestra, la sagoma tozza della Giralda, una fra le torri campanarie più alte del mondo. C’è da smarrirsi in questi pomeriggi sterminati come deserti. Ma poco distante, ci si può rifugiare per mano tra i fiori e le piastrelle smaltate dell’Alcázar, un minuscolo giardino dell’Eden, per diventare parte delle Mille e una Notte.

5. L'AMORE AL BALCONE, IN MESSICO
La leggenda racconta che Carmen e Luis fossero follemente innamorati, ma la loro passione era contrastata dal padre di lei. Siamo a Guanajuato, in Messico, un’antica città coloniale che fondava la propria ricchezza sull’estrazione dell’argento. Capovolgendo la trama di Cenerentola, nella nostra tragedia quello povero è Luis, umile minatore, mentre il padre della bella (e ricca) Carmen sognava per lei un matrimonio con un vecchio nobile spagnolo. Scoperta la tresca, il padre la chiuse in casa, ignaro del fatto che Luis si fosse stabilito nell’abitazione di fronte. I due palazzi erano separati da uno stretto viottolo, così Carmen e Luis riuscirono a mantenere vivo il loro sentimento e a scambiarsi lunghi baci dai rispettivi balconi. Purtroppo il padre li scoprì e ammazzò la figlia di fronte al ragazzo, che disperato baciò un’ultima volta la sua mano prima di vederla morire. Da allora quel vicolo di Guanajuato, che corre tra case gialle, verdi e rosse, è detto callejon del beso.
Lungo viottoli come questo c’è un Messico bambino, favolistico, che gioca a mescolare i colori. Tutto è vitalità e contrasti, dai balconi agghindati che sembrano carri allegorici ai pezzi di cielo tra una via e l’altra, attraversati da fasci di fili elettrici prodigiosi nei loro grovigli. E non c’è mai silenzio, per ore. Poi sbuchi in una piazzetta tra i palazzi, ritrovando l’ombra buona di un giardino con la fontanella che brilla nel sole; l’aria diventa quella di una stanzetta accanto alla festa, affacciata su un terrazzo, per sedersi e aspettare qualcuno che potrebbe averci notato. Se vi innamorate a Guanajuato e non passate per il callejon del beso, rischierete di veder naufragare il vostro amore. Così almeno minaccia la leggenda di Carmen e Luis.

6. E ANCORA ...
Un libro da leggere: Poesie d’amore di Federico García Lorca (Guanda)
Un film da vedere: Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli (1968). Una curiosità: diverse scene del film sono state girate proprio a Pienza.
Già che siamo a Pienza: lungo la strada che porta da San Quirico d’Orcia a Pienza, fermatevi ad ammirare la cappella della Madonna di Vitaleta. Non stupitevi se vi sembrerà di averla già vista da qualche parte. La cappella, in cima a una collina, è uno degli angoli più fotografati della Val D’Orcia e la si trova di frequente su riviste e cartoline. Anche Lucignano, non lontano da Pienza, è stato ribattezzato Paese dell’amore. Qui si custodisce un prezioso tesoro, l’Albero dell’amore, capolavoro di oreficeria gotica tempestato di cristalli, smalti e coralli. Tecnicamente è un reliquiario a forma di albero, che secondo la tradizione porterebbe fortuna. Molti sposi e fidanzati, ancora oggi, si giurano eterna fedeltà davanti all’albero.
Due parole su Guanajuato: questa splendida città coloniale, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, dista circa 350 km da Città del Messico. Dopo una passeggiata nel centro storico, non mancate di visitare la miniera d’argento di La Valenciana e il Museo delle Mummie, uno dei più famosi nel suo genere.

(Tratto da www.vanityfair.it di di Devis Bellucci)

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