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lunedì 26 gennaio 2015

I giorni della merla: previsioni, leggenda e tradizione

I cosiddetti Giorni della Merla sono, secondo la tradizione, gli ultimi tre giorni di gennaio, ovvero il 29, 30 e 31; questi sono considerati i giorni più freddi dell'inverno e in molte regioni d’Italia – nonché in vari paesi del mondo – la tradizione non si smentisce ed anche stavolta da noi le cose sono previste andare in maniera abbastanza in linea con la tradizione. Mercoledì 29, giovedì 30 e venerdì 31 i cieli si manterranno nuvolosi o coperti  soprattutto in
mattinata, con piogge più o meno intense e con possibilità di rovesci temporaleschi in prevalenza nel pomeriggio. Le temperature il 29 saranno abbastanza basse da -1 a 8°, per poi cominciare a salire nei giorni successivi: il 3° si andrà da 5° a 12° mentre il 31 la temperatura si manterrà sui 10°. I venti tenderanno a girare da sud/ovest a nord/est con inevitabile abbassamento della temperatura. Bassa sarà la concentrazione di pollini nell’aria, con soddisfazione di chi soffre di allergie. L’umidità si attesterà quasi sempre oltre il 90%. Non si esclude qualche precipitazione nei rilievi più alti a carattere nevoso. Il nome deriverebbe da una leggenda secondo la quale, per ripararsi dal gran freddo, una merla e i suoi pulcini, in origine bianchi, si rifugiarono dentro un comignolo, dal quale emersero il 1º febbraio, tutti neri a causa della fuliggine. Da quel giorno tutti i merli furono neri. Secondo una versione più elaborata della leggenda una merla, con uno splendido candido piumaggio, era regolarmente strapazzata da Gennaio, mese freddo e ombroso, che si divertiva ad aspettare che la merla uscisse dal nido in cerca di cibo, per gettare sulla terra freddo e gelo. Stanca delle continue persecuzioni, la merla un anno decise di fare provviste sufficienti per un mese e si rinchiuse nella sua tana, al riparo, per tutto il mese di Gennaio, che allora aveva solo 28 giorni. L'ultimo giorno del mese, la merla pensando di aver ingannato il cattivo Gennaio, uscì dal nascondiglio e si mise a cantare per sbeffeggiarlo. Gennaio si risentì talmente tanto che chiese in prestito tre giorni a Febbraio e si scatenò con bufere di neve, vento, gelo, pioggia. La merla si rifugiò alla chetichella in un camino e lì restò al riparo per tre giorni. Quando la merla uscì, era sì, salva, ma il suo bel piumaggio si era annerito a causa del fumo e così rimase per sempre con le piume nere. Come in tutte le leggende si nasconde un fondo di verità, anche in questa versione possiamo trovarne un po', infatti nel calendario romano il mese di gennaio aveva solo 29 giorni, che probabilmente con il passare degli anni e del tramandarsi oralmente si tramutarono in 31.

(di Roberto Cappelli)

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