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domenica 24 marzo 2013

La nuova Pac piace agli agricoltori della Val d'Orcia

VAL D'ORCIA & DINTORNI: Saranno valorizzate le cosiddette aree marginali, come la Val d’Orcia e la provincia senese; la biodiversità e una agricoltura che favorisca più la qualità e l’ambiente, e non solo la produttività. E’ una riforma della Politica Agricole Comune (Pac) che piace, per il momento, alla Cia Siena, che ha organizzato a San Quirico d’Orcia un incontro per illustrare agli agricoltori della Val d’Orcia
le novità della riforma della Pac. Oltre 150 i partecipanti che hanno ascoltato la presentazione della nuova Pac a cura del presidente di Cia Toscana Giordano Pascucci: «La base delle modifiche introdotte dal Parlamento Europeo – ha detto il presidente regionale – è un buon punto di partenza che va migliorato per garantire una ridistribuzione degli aiuti, favorendo risorse ai territori come la Toscana e la provincia di Siena». Molte le domande da parte degli agricoltori per avere chiarimenti e indirizzi per l’agricoltura dei prossimi anni.
Proprio nei giorni scorsi il Parlamento europeo ha approvato i mandati negoziali sulla riforma della Pac “verso il 2020” : «Il passaggio fatto dall’Europarlamento – ha ricordato Luca Marcucci, presidente Cia senese - consolida le modifiche introdotte con il positivo lavoro della Commissione agricoltura del PE alle proposte della Commissione. Apportando diversi miglioramenti, positivi anche per l’agricoltura della nostra provincia e valorizzando così il ruolo del Parlamento europeo nel processo di codecisione. Ciò consentirà, non appena il Consiglio avrà pronte le sue posizioni, di partire già dall’11 aprile prossimo con il confronto a tre (il cosiddetto “trilogo”), tra Consiglio dei Ministri, Parlamento europeo e Commissione. Da qui a meno di un mese – ha proseguito Marcucci - entreremo quindi nella fase decisiva del negoziato. Confidiamo che nei prossimi mesi si possano migliorare ulteriormente gli aspetti delle proposte di regolamento ancora non in linea con le esigenze delle imprese agricole».
«Inoltre – ha concluso il direttore della Cia Siena Roberto Bartolini - rimane da sciogliere il nodo delle risorse. Il segnale negativo di Strasburgo sull’accordo politico del Consiglio europeo in materia di prospettive finanziarie 2014-2020 è condivisibile; ma non dobbiamo rischiare che nel riesame del dossier si pregiudichi ulteriormente la spesa agricola europea».

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