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lunedì 15 luglio 2013

L'erisimio, una pianta ricca di nomi e di straordinarie proprietà

di Luigi Giannelli        
(VAL D'ORCIA - terra d'eccellenza, n°10)
L’ ERISIMO – Sisymbrium officinale Scop. Fam. Cruciferae.
Confinato sul ciglio delle strade, oppure ai margini dei coltivi o dei boschetti di Lecci o di Pioppi (a seconda della distanza dall’acqua), si trova spesso questa pianta straordinaria, citata da Dioscoride e munita di “molti nomi”. In altra occasione ho affermato che le piante dotate di “molti nomi” sono più importanti di quelle dotate di un nome solo. L’ Erisimo, già nell’antichità aveva due nomi importanti, come vedremo.

Dioscoride lo descrive nel II Libro, Cap. 147 (vers. Mattioli) della sua “Materia Medica”:
<< Chiamano i Latini l’ Erisimo, Irione. Nasce attorno alle città, nei cortili delle case, appresso agli horti, e tra i vecchi calcinacci  de gli antichi edifici. Produce le foglie simili alla Ruchetta salvatica, ed i fusti vencidi (1) come correggie. I fiori son gialli , da quali nascono i baccelli sottili [silique], in forma di cornetti, come quelli del Fiengreco, nei quali è dentro il seme picciolo, simile a quello del Nasturcio, al gusto forte e acuto. Questo è utile ai flussi [catarrali, di muco] del petto e dove tossendo si sputa la marcia (2). Vale al trabocco di Fiele (3), ed alle sciatiche. Inghiottito pian piano insieme con Miele, giova ai veleni mortiferi. Conferisce applicato con acqua ovvero con Miele à cancheri occulti, alle posteme [ascessi] che vengono dietro alle orecchie [affezioni linfonodali alle parotidi, di origine tubercolare], agli indurimenti delle mammelle ed alle infiammazioni dei testicoli. È l’Erisimo universalmente Caldo e Secco. Diventa più piacevole volendosene far clisteri, infondendolo prima nell’acqua e poi abbrustolendolo, ovvero legato in una [pezza] di tela, a sua volta circondata da pasta [di pane] e poi arrostendolo.>>

Galeno ne parla nel VI Libro del “Le virtù dei semplici medicamenti”, dove lo pose tra le erbe che sono acri, come il Nasturzio, e la Senape; invece nel I Libro delle “Virtù degli Alimenti”, lo mise insieme agli altri grani [intesi come “cereali”] che si mangiano, insieme con il Sesamo, dicendo << che l’Erisimo nella sostanza sua è alquanto simile a quello [al Sesamo], ma nel mangiarlo non è così soave >>.

Altri nomi usati per l'erisimio: Un altro dei nomi, usato dall’antichità ed infine da Linneo, è " σισύμβριον= Sisymbrion”, che uno dei nomi generici per indicare le piante delle Crucifere con semi piccanti come il Nasturzio, la Senape e simili.
I termini “Irione” ed “Erisimo” pensiamo siano collegato al termine greco “Eryo” ed “Erymai”, salvare, liberare, per la loro azione muco-purificante.
In epoche più vicine a noi, l’Erisimo acquisì un’ altra denominazione, quella di “Erba dei Cantanti”, dato che la sua potenza antiinfiammatoria, soprattutto sulle prime vie respiratorie, fa tornare la voce a chi l’avesse perduta! Fatti con il suo infuso concentrato prolungati gargarismi, si rimedia rapidamente all’afonia e la voce torna chiara, limpida e potente.
L’ Erisimo fa parte della famiglia delle Crucifere, ricca di sostanze solforate che hanno una molteplice azione: innanzitutto quella mucolitica, sia sulle vie respiratorie alte che su quelle profonde; inoltre agendo sulla Flemma perversa (Acqua non buona), agisce sulle articolazioni; inoltre come tutte le Crucifere ha una azione sulla tiroide; a dosi elevate tende a deprimere la sua funzione, a dosi basse e medie, invece ha una azione equilibrante e tendente a far riassorbire i noduli tiroidei.
Inoltre ha una azione idro-coleretica, ovvero favorisce la produzione di più bile, ma più diluita; quindi è anche un ottimo preventivo per le calcolosi biliari
Un altro dei nomi comuni è “Erba Cornacchia”, forse in relazione alla voce aspra che la pianta cura!

Composizione: olio essenziale, steroli, glicosidi cardenolici, glicosinolati (ovvero glucosidi contenenti zolfo, del gruppo degli isotiocianati, come si trovano in tutte le Crucifere, alle quali conferiscono il sapore caratteristico, dalla Senape al Cavolo: sinigrina, glucococlearina, glucobrassicina), cumarine (umbelliferone, erniarina), flavonoidi (quercetina, isoramnetina, campferolo).
L’ olio essenziale, è di fatto, costituito dalla componente solforata, che si libera dall’idrolisi dei glicosinolati.
Come per la Senape, c’è l’enzima idrolitico mirosina, che favorisce la rottura del legame glicosidico e la liberazione degli isotiocianati volatili; nella Senape ce n’è una quantità e un tipo fortemente piccante, negli ortaggi come il Cavolo, ce n’è di meno e di un tipo solo aromatico. Sono queste le sostanze che hanno azione inibente sulla tiroide; come abbiamo tuttavia detto, il consumo moderato ha più una azione equilibrante e tendenzialmente eliminatrice dei noduli tiroidei.

Note:
  1. Vencidi = elastici.
  2. Marcia = secrezione muco-purulenta.
  3. Trabocco di Fiele: passaggio della Bile gialla/Fuoco nel Sangue, con accentuazione delle affezioni infiammatorie.
Bibliografia:
  • Platone - Opere complete - varie edizioni (Gorgia, in particolare in questo testo).
  • Teofrasto - “I Profumi” - opera del IV°-III° sec. a.C. - trad. Focaroli F. - Edizioni “La Vita Felice” - Milano 2009
  • Lucrezio T.C. - “De rerum natura” - varie edizioni
  • Apuleio - “Metamorfosi” - varie edizioni
  • Vitruvio P. - “De Architectura” - a cura di P. Gros - Einaudi - Torino 1997
  • Varrone M. T. - “Opere scelte” - Classici UTET 1974 - rist. 1996
  • Plinio G.S. “Storia Naturale” - vers. M.L. Domenichi - Venezia - 1612
  • Plinio G.S. “Storia Naturale” - a cura di G.B. Conte - Einaudi - Torino 1983-1995
  • Plutarco “Quaestiones conviviales” - varie edizioni
  • Dioscoride P. “Materia Medica” - vedi vers. Ruellio - Venezia 1538 e Mattioli - Venezia 1557 e 1568.
  • Galeno C. - “De Remediis paratu facilibus libellus” - Huberto Barlando - ed. collettanea - Venezia 1565
  • Galeno C. - “De Remediis paratu facilibus libellus” - Huberto Barlando - ed. collettanea - Venezia 1565
  • Galeno C. “De Compositione medicamentorum secundum locos” - vers. J. Cornario - XVI° sec.
  • Galeno C. “De Antidotis”
  • Galeno C. “De Compositione medicamentorum per genera” 
[le tre opere sopra citate fanno parte di una raccolta danneggiata del XVI° sec.].
  • Galeno C. “Methodi Medendi” - Edizione generale - Venezia 1565
  • Galeno C. “De Simplicium medicamentorum facultatibus” vers. Gaudano - Lione 1547
  • Du Ruel J. (Ruellio) - “Pedacii Dioscoridis Anazarbei De Medicinali Materia Libri Quinque”- Venezia 1538
  • Mattioli P.A. “Discorsi” Venezia 1557 (Rist. anastatica Biokyma-Anghiari AR ‘93)
  • Galeno C. - “De Theriaca ad Pisonem” - vers. E. Coturri - L. Olschki - Firenze 1959
  • Galeno C. - “De bonis malisque sucis” - vers. A.M. Ieraci Bio - M.D’Auria - Napoli 1987
  • Galeno C. - “Le facoltà naturali” - vers. - Oscar classici Mondadori - Milano 2000
  • Plateario M. - “Circa instans” - Scuola Salernitana XI°-XII° secolo - ed. italiana “Il libro delle piante medicinali” - Vallardi/Garzanti - Milano 1990
  • Rabelais F. - “Gargantua e Pantagruele” - XVI° secolo - varie edizioni moderne
  • Ezio di Amida - “I Quattro Libri della Medicina degli Antichi” - Lione 1560 (orig. V°-VI° sec.d.C.)
  • Alessandro di Tralles “I Dodici libri di Medicina” - Venezia 1573 (originale: VI° secolo d.C.)
  • Paolo di Egina - “Totius rei mediche” - autore bizantino VII° secolo - ediz. latina Basilea 1556
  • Avicenna “Canone della Medicina” - vers. G.Cremonese-correz.A. Alpago - Basilea 1556
  • Avicenna “Canone della Medicina” - vers. G.Cremonese-correz.A. Alpago - Venezia 1595
  • AA.VV. “Regimen Sanitatis - Flos Medicinae Scholae Salerni” - vers. A.Sinno - Mursia-Milano 1987
  • AA.VV. “Ricettario Fiorentino” - edizione 1498 - a cura dell’Istituto Medico-Farmaceutic de Catalaunya - Barcelona 1992
  • AA.VV. “Ricettario Fiorentino” - edizione 1550 - a cura di Laboratori Biokyma - Anghiari (AR) 2004
  • Fernel J. - “Therapeutices universalis, seu medendi rationis libri septem” - Francoforte 1593 
  • Donzelli G. - “Teatro Farmaceutico Dogmatico e Spagirico” - Venezia 1734 Auda D. - “Breve compendio di Maravigliosi Secreti” - Venezia e Bassano [XVII° secolo] - rist. anastatica Casa Editrice D’Anna - Messina - Firenze - Pres. Carlo Lapucci - presumib. 1990.
  • Rosaccio G. – “Il Medico” – Venezia 1621
  • Auda D. - “Pratica de’ Spetiali” - Venezia 1674
  • Cristini P.B. - “Pratica Medicinale et Osservationi” - Bologna 1680
  • Lemery N. - “Farmacopea Universale” - Bassano 1786
  • Lemery N. – “Corso Chimico” – Torino 1695
  • Castelli B.- “Lexicon Medicum Graeco-Latinum” - Padova 1762
  • Baumè A. - “Elementi di Farmacia” - Venezia 1773
  • Lemery N. - “Farmacopea Universale” - Bassano 1786
  • AA.VV. - “Ricettario dello Spedale degl’incurabili” - Napoli 1835
  • Pazzini A.- “Storia della Medicina” - Società Editrice Libraria - Milano 1947Masino C. - “Voci di Spezieria dei secoli XIV°-XVIII°” - Accademia Italiana di Storia della Farmacia Piacenza1988
  • Russo L. - “La rivoluzione dimenticata” - Feltrinelli - Milano 1996 (esistono edizioni successive, fino al 2005) 
  • AA.VV.* - Una Farmacia Pre-Industriale in Val d’ Elsa - Città di S. Gimignano - 1981
  • “Papiro di Ebers” - traduzione italiana moderna a cura di Egle Trovato e David Heath, tutt’ora inedita.
  • “Le pietre mirabili” - a cura di Ludmilla Bianco - Sellerio Editore - Palermo 1992 
  • * Tra i quali lo scrivente.

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