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lunedì 12 marzo 2012

Assessore regionale Salvadori: "Se non modifichiamo la PAC, zone come la Val d'Orcia rischiano di fare una brutta fine"

(tratto da www.valdelsa.net)
«Il quadro che oggi l'Irpet ci consegna sul sistema rurale in Toscana è un quadro molto rispondente alla realtà.» Così l'assessore all'agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori, alla conclusione della mattinata di lavoro che è servita per la presentazione del rapporto sullo stato del comparto agricolo e
agroindustriale della regione. «Noi dobbiamo lavorare oggi su strumenti semplici a dirsi, ma assai complicati a farsi - ha proseguito Salvadori - cioè dobbiamo ridurre le importazioni, in particolare penso a quelle che non vengono dall'estero, ma da altre regioni, e aumentare le esportazioni.» Esemplificando l'assessore ha continuato: «In Toscana ogni giorno vengono distribuiti 50mila pasti, negli ospedali e in altre strutture. Non so quanto di produzione toscana entri in questi pasti, è il caso di fare un ragionamento».
A questo l'assessore ha aggiunto la necessità di "fare rete". «La Regione ha messo 6 milioni di euro su bandi, che scadono a maggio, e che servono per fare rete. Noi non chiediamo alle imprese di diventare grandi per forza, ma di fare rete. Occorre un motore che generi attività economica e in questo il ruolo della Regione può essere importante. Questa è una linea d'azione che ci siamo dati e sulla quale abbiamo perseverato, ora occorre un salto di qualità.» Sempre a proposito di export Salvadori ha posto l'accento sulla «qualità, che deve essere una scelta confermata in maniera assoluta». «Non sarà la quantità - ha detto l'assessore - a farci vendere sul mercato, ma la qualità. Anche nei settori, come quello del vino, dove abbiamo la quantità. Dunque confermiamo la qualità e organizziamo la quantità.» In proposito l'assesssore ha esemplificato riferendo richieste di importazione di vino provenienti dal mercato cinese. «Casi nei quali - ha sottolineato - volevano molto di più di 1500 bottiglie».

Le ultime considerazioni l'assessore le ha infine riservate all'olio, al vivaismo, alla silvicoltura e frutticoltura. «In Toscana - ha detto - abbiamo 20 milioni di piante di olivo, in parte si tratta di olivicoltura eroica, che non fa reddito, ma contribuisce a mantenere il paesaggio. Dobbiamo riuscire a modificare la Pac, la futura politica agricola comunitaria, nella parte del greening, perché se non lo facciamo rischiamo di avere grossi problemi e penso a zone come la Valdorcia, la Valdarbia e molte altre ancora». Quanto al vivaismo «esso rappresenta il 30% del Pil agricolo toscano ed è un settore che ha saputo dimostrare di saper coniungare tradizione e grande innovazione.» Infine i temi di frutta e verdura, «settori nei quali si deve investire, perchè fanno reddito e la silvicoltura, con gli argomenti legati alle biomasse e alla bioedilizia, nelle quali - ha detto Salvadori - la Regione e le istituzioni sono impegnate in maniera attiva ed hanno un ruolo importante». «La Toscana - ha concluso l'assessore - ha la possibilità di centrare i risultati che si auspicano, se farà rete. Gli agricoltori toscani hanno voglia di investire e pensano al futuro, noi dodbiamo rafforzarli su questa strada. L'agricoltura e l'agroindustria hanno la possibilità di contribuire a rimettere in piedi l'economia di questo Paese».

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