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sabato 10 marzo 2012

Al via lo studio di impatto ambientale relativo al permesso di ricerca geotermica a Campiglia d’Orcia

Lunedì 12 marzo, ore 18, si terrà a Seggiano, presso la sala convegni del centro di documentazione (viale Trento e Trieste, 19) una presentazione pubblica del progetto e dello studio di impatto ambientale relativo a “Permesso di ricerca geotermico Campiglia d’Orcia”, presentato dalla società Tosco Geo srl con sede Barberino Val d’Elsa (Firenze).
La società Tosco Geo srl, ha richiesto nei giorni
scorsi alla regione toscana l’attivazione del procedimento di Via relativamente a tale progetto denominato depositando la prescritta documentazione. Tale procedimento comprenderà la valutazione di incidenza e pertanto la documentazione presentata riguarda appunto lo studio di incidenza.
Il progetto interessa i territori dei comuni di Castiglione d’Orcia, Radicofani e Abbadia San Salvatore e ricade, per porzioni molto limitate, all’interno del Sic “Crete dell’Orcia e del Formone” e del Sic “Cono vulcanico dell’Amiata”. Gli elaborati dalla data del 6 marzo 2012 sono a disposizione del pubblico per la consultazione presso la regione toscana (www.regione.toscana.it/via), la provincia di Siena, i comuni di Castiglione d’Orcia, Abbadia San Salvatore e Radicofani.
Chiunque abbia interesse può presentare, entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso, osservazioni e memorie scritte, relative al progetto depositato, indirizzandole alla regione toscana (settore Via, piazza dell’Unità 1, 50123 Firenze).
Il progetto geotermico “Campiglia d’Orcia” si pone come obiettivo - scrive il senatore Stefano Boco, presidente del Cda, nella relazione di accompagnamento - la ricerca e la valutazione delle risorse geotermiche presumibilmente presenti in una area di forma poligonale e di estensione totale di attorno ai 55 Km quadrati, ubicata sul fianco nord-orientale del rilievo del Monte Amiata, limitata a nord dalla valle del fiume Orcia e a sud dall’area termale di Bagni San Filippo e dal rilievo di Poggio Zoccolino.
La ricerca prevede in un primo momento una campagna di rilevamento geologico, di studi geochimici e idrogeologici di dettaglio all’interno di detta area e successivamente la effettuazione di prospezioni geofisiche (magnetotelluriche, geoelettriche, sismiche a riflessione, gravimetriche e magnetiche) all’interno di un’area non superiore ai 20 chilometri quadrati. L’impatto ambientale di tali prove è nullo o comunque trascurabile.
Qualora i risultati delle indagini indicassero la presenza nel sottosuolo di una risorsa geotermica utilizzabile, le ricerche continueranno con la realizzazione di pozzetti termometrici di piccolo diametro e profondità massima di 100 metri. “Al fine di minimizzare ogni impatto”, conclude Boco, “verranno comunque adottate tutte le precauzioni necessarie e, al termine della campagna, si provvederà inoltre alla completa risistemazione delle piazzole eventualmente interessate dalle prospezioni termometriche”. In caso di sfruttamento geotermoelettrico la società Tosco Geo prevede l’applicazione di tecnologie di nuova generazione e la realizzazione di centrali a ciclo binario.
Ci vediamo a Seggiano?
Mariella Baccheschi

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