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mercoledì 22 ottobre 2014

Sagra del Tordo, fra storia, aristocrazia enologica e civiltà della buona tavola

Torna la grande festa dell’ultima domenica di ottobre che, attraverso la competizione tra i Quartieri, rievoca i gusti e le tradizioni che da sempre hanno caratterizzato questo territorio unico.
MONTALCINO - VAL D'ORCIA: La Sagra del Tordo, giunta quest’anno alla 57^ edizione, ripropone
ancora una volta una rievocazione che intreccia storia, tradizioni popolari e qualità gastronomica. Anche quest’anno sarà presente la parte gastronomica che fin dal suo esordio ha caratterizzato la manifestazione. I punti di ristoro saranno collocati  nei rinati Giardini dell’Impero e presso le sedi dei quattro Quartieri -  Borghetto, Pianello, Ruga e  Travaglio - dove verranno allestiti dei ristoranti in cui  si potranno degustare specialità  della cucina ilcinese: pasta fatta in casa (pinci, gnocchi, tagliatelle, pappardelle), zuppe, minestre, arrosti fumanti, il tutto baciato dai nostri prodotti principi: olio di oliva e vino. Il Brunello ed il Rosso di Montalcino, due dei più grandi vini dell’aristocrazia enologia mondiale, saranno quindi ancor più esaltati dai piatti preparati dalle sapienti mani delle donne dei Quartieri, che per tutta la settimana si avvarranno della loro esperienza per rievocare i sapori di questo territorio. Sarà il trionfo della gastronomia con un’esplosione di formaggi, salumi, bottiglie prestigiose, e profumi di erbe e spezie che riversandosi per le vie del paese avvolgeranno l’ospite.

Tradizionali i tempi  e i riti della gara di tiro con l’arco che vede dividersi con molta passione  tutta la città. Si inizia sabato mattina con il ballo del gruppo folcloristico il Trescone per le vie della città, seguito  dal corteo storico edalla cerimonia di sorteggio delle quattro coppie di arcieri che la domenica si contenderanno il trofeo sul campo di tiro. Nel pomeriggio il corteo storico accompagna gli arcieri al campo di tiro per la Provaccia e la serata prosegue nei quartieri con la rituale cena propiziatoria. La domenica mattina è ancora il Trescone a dare inizio alla festa, che prosegue con l’omaggio ai Signori di Fortezza in Piazza del Popolo accompagnati dal corteo storico, la benedizione degli arcieri sul sagrato della chiesa di S.Egidio e infine il saluto degli arcieri all’interno della  Fortezza. Nel pomeriggio il corteo storico, partendo da piazza Cavour, accompagna gli arcieri al campo di tiro dove si disputa il torneo: tiro istintivo con archi nudi senza orpelli tecnologici e mirini, dove alla bravura tecnica si mischia anche l’emotività e la partecipazione della folla, le cui quattro componenti si affannano a disturbare l’arciere “nemico” in una parossistica partecipazione alla gara stessa, quasi un terzo “arciere” della sfida. Quattro distanze, due arcieri con cinque frecce ciascuno per colpire una sagoma di cinghiale: l’apoteosi di un anno di vita nel  Quartiere, il premio per il vincitore, la sintesi dell’essere e vivere da montalcinesi.

La Sagra del Tordo in Montalcino giunge quest’anno al suo cinquantasettesimo anno di età. Nata nel 1958 sull’onda delle vecchie “ottobrate” montalcinesi, le feste della fine delle vendemmie e della stagione estiva, che costellavano il territorio di Montalcino nel mese di ottobre fin dalla fine dell’800, la Sagra  fu dapprima un corteo in costume, che attraverso le strade della città si recava  all’interno della rocca dove si celebrava l’omaggio al Signore di Fortezza e alla sua Dama con le prede delle cacce che nel periodo medievale erano tradizione radicata in queste zone. Con il passare del tempo, ci si rese conto che da semplice corteo la festa stava diventando evento di aggregazione per i montalcinesi, anche per coloro che in quegli anni si trovavano costretti a lasciare Montalcino per motivi di lavoro. Si pensò allora di dividere la città in quattro territori che dessero, con una sfida, un po’ più di sapore alla festa.

Nacquero così  i quartieri Borghetto, Pianello, Ruga e Travaglio. Dopo un anno  in cui fu effettuato un concorso per i migliori costumi di sfilata, nel 1962 i Quartieri cominciarono a sfidarsi in un torneo di tiro istintivo con l’arco nudo nel campo sotto la Fortezza. Da allora poco è cambiato nello spirito della festa, se non il fatto che un’ idea di un gruppo di ragazzi è diventata una delle manifestazioni  più conosciute in Toscana  Il corteo storico parte dal  Prato, si snoda per le antiche strade  cittadine fino a raggiungere il campo di gara. La festa si conclude nei quartieri, tutti insieme i quartieranti ad esultare per una vittoria o a recriminare per una  freccia mancata o per una sconfitta all’ultima distanza, ma pronti a ricominciare per una nuova edizione l’anno prossimo. Quest’anno la Sagra del Tordo ha avuto un prologo domenica 19 ottobre, con la presentazione dell’opera di Massimo Lomi che varrà consegnata al vincitore.

(di  Roberto  Cappelli)

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