di Luigi Giannelli
(VAL D'ORCIA - terra d'eccellenza, n°11)
In sintesi, al di là delle specie e delle
varietà oggi riconoscibili con l’esattezza di Linneo e dei botanici
moderni, le varie Achillee e Millefogli hanno specifiche importanti
proprietà:
(VAL D'ORCIA - terra d'eccellenza, n°11)
Pur non estendendosi sul territorio come certi arbusti più voluminosi tipo
il Lentisco, questa pianta erbacea, la considero una delle piante più
importanti dell’areale mediterraneo, sia per la tipicità degli spazi che occupa,
che per le sue virtù medicamentose
Per il tipo di impostazione che mi riguarda ̶ lo studio dei testi antichi sulle
piante medicinali usate o usabili ancor oggi, con successo e senza effetti
collaterali ̶ inizierò
citando il
testo più importante, per dimensioni e per “durata di utilizzo” che abbiamo sottomano, ovvero la “Materia Medica” di Dioscoride.
testo più importante, per dimensioni e per “durata di utilizzo” che abbiamo sottomano, ovvero la “Materia Medica” di Dioscoride.
Per chi non lo rammentasse, Pedacio (o Pedanio) Dioscoride di Anazarba (città
della Cilicia), vissuto tra il 40 ed il 90 d.C., fu medico militare al tempo di
Nerone, attivo (come medico!) durante la I^ Guerra giudaica, sotto il comando del
futuro imperatore Vespasiano.
C’è tuttavia da fare una premessa: essendo l’Achillea una pianta ricca
di specie e di varietà (come molti fanno notare), Dioscoride descrive ne IV
libro della “Materia Medica” sia l’Achillea, che il Millefoglio in due capitoli
distinti.
Iniziamo con la pianta che
Dioscoride chiama “Achillea Siderite”, Libro IV, Cap. 38 (vers. Mattioli):
<< L’ Achillea, la quale chiamano alcuni Achillea Siderite,
produce i fusti lunghi una spanna e qualche volta maggiori, che somigliano a
fusi; circondati da minute fronde, intagliate minutissimamente per traverso,
come il Coriandolo, di color rossigno, arrendevoli, di odore molto medicinale e
non ingrato. Produce nella sommità una ombrella rotonda [in realtà si tratta di
un corimbo e lo si vede nei disegni del Mattioli] con fiori bianchi, o purpurei
o anche dorati [il fatto che possa produrre fiori gialli ci dice che anche
altre piante somiglianti sono poste insieme]. Nasce nei terreni grassi e
fruttiferi. La sua chioma, triturata e applicata come empiastro, salda le
ferite fresche, e le assicura contro le infiammazioni [nell’antichità si
intendevano le infiammazioni dovute alle infezioni]. Ristagna i flussi di sangue
e del pari, l’eccesso di emorragia mestruale applicata con lana sui genitali;
per questo motivo, fanno semicupi con il suo decotto le donne che soffrono di
diarrea e di flussi [sia emorragie sia leucorrea]. Per la diarrea è utile anche
bere questo decotto >>.
Galeno, medico e amico di Marco
Aurelio, vissuto quasi cento anni dopo Dioscoride, parla dell’Achillea
nell’VIII Libro del “Le virtù dei semplici medicamenti”:
<< Molti chiamano l’Achillea Siderite [la Siderite è pianta molto
astringente], per aver virtù simili, per quanto essa sia ancora più
astringente. Perciò per ristagnare il sangue, la diarrea ed il flusso
[emorragie e leucorree] delle donne è molto efficace >>.
Per avere un quadro completo del pensiero antico, non ci resta che
vedere cosa dicono i nostri grandi Maestri del passato, sul Millefoglie (tenere
conto che a livello popolare Achillea e Millefoglio sono sinonimi).
Torniamo alla “Materia Medica”
di Dioscoride; il Millefoglio si trova sempre nel Libro IV, Cap. 105 (vers.
Mattioli), dove la pianta è chiamata “Stratiote Millefoglio”:
<< [L’Autore inizia descrivendola quasi allo stesso modo, bassa
ma che può essere anche più alta]…. Le sue foglie sembrano le penne degli
uccellini, molto brevi, intagliate fin dall’inizio. Le foglie somigliano al
Cumino selvatico, soprattutto per la ruvidezza e per essere corte; l’ombrella
[è sempre un corimbo] è più densa e più piena. Produce nella sommità del fusto
sottili rametti sui quali si forma l’ombrella che somiglia a quella dell’Aneto;
i fiori sono piccoli e bianchi. Nasce nei campi più aridi e sulle vie.
E’ usata con successo e con frequenza nelle ulcerazioni cronicizzate, ma anche su quelle fresche, alle emorragie e nelle fistole >>.
E’ usata con successo e con frequenza nelle ulcerazioni cronicizzate, ma anche su quelle fresche, alle emorragie e nelle fistole >>.
Tra gli “Stratioti” se ne trova anche uno acquatico. Occorre tenere
conto che la classificazione delle piante non segue gli schemi che verranno
usati da Linneo, secoli dopo.
Questa affermazione ci serve per
leggere la parte che “racconta” Galeno, il quale parla dello “Stratiote
Millefoglio” sempre nell’ VIII Libro del
“Le virtù dei semplici medicamenti”:
<< La specie acquatica è molto Fredda e Umida , ma le terrestri
sono molto astringenti. Per questo possono far saldare le ferite e le
ulcerazioni. Molti le usano per le emorragie e per curare le fistole >>.
Più o meno ripete quanto dice Dioscoride.
Più o meno ripete quanto dice Dioscoride.
- sono astringenti e cicatrizzanti;
- sono antiinfiammatorie e antiinfettive;
- bolccano emorragie, curano le ferite, le ulcerazioni, anche purulente, le fistole;
- hanno importanti azioni sull’apparato genitale femminile, sia perché bloccano le emorragie mestruali e le cosiddette “perdite bianche”, dette anche leucorrea (che vuol dire “bianco flusso”, dovute avarie cause, la più frequente delle quali la canidosi.
- agiscono sia per uso esterno (che è il più rammentato dagli Autori), ma è indicato anche l’uso interno.
Non a caso oggi l’Achillea (quale che sia), si usa per molti tipi di
emorragie, esternamente per ferite, ulcere ed emorroidi; per uso interno è uno
dei presidi più attivi per la cura sempre delle emorroidi, ma anche per la cura
di molte forme ulcerative intestinali, come quelle dovute al Morbo di Chron.