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domenica 26 agosto 2012

In Val dorcia si festeggia la 50° edizione della Fiera del Cacio di Pienza

Dal 26 agosto al 2 settembre, una settimana ricca di eventi per festeggiare al meglio il 50° anniversario della Fiera del Cacio, uno degli eventi più attesi da cittadini e turisti, attratti non solo dalla possibilità di gustare il prezioso formaggio locale, ma anche dalla curiosità suscitata dal popolare Gioco del Cacio al Fuso. Le iniziative in cartellone per quest’edizione si aprono domenica 26 alle ore 18 presso la sala consiliare con l’apertura della manifestazione, la presentazione dell’almanacco “Ricordi della Fiera del Cacio” a cura di Fabio di Pellegrini e l’inaugurazione della mostra
fotografica a tema del Gruppo Fotografico Pientino (che proseguirà fino al 30 settembre nel locale della sala consiliare, orario di apertura del Comune).
Gli eventi clou della settimana si concentrano sabato 1 e domenica 2 settembre, con l’allestimento per le vie cittadine dei banchi per la degustazione e vendita del Pecorino di Pienza e le due gare del Gioco del Cacio al Fuso alle ore 15 in Piazza Pio II:
sabato ci sarà la sfida dei “giovani”, preceduta dal corteo ed esibizione dei “giovani” componenti del Gruppo Sbandieratori e Tamburini, mentre domenica, dopo il corteo ed esibizione dei “veterani” del Gruppo Sbandieratori e Tamburini, saranno i giocatori delle sei contrade pientine (Gozzante, Mura, Casello, Case Nuove, S. Piero e Prato) a sfidarsi tentando di vincere il Palio, dipinto per quest’anno da Agnese Mammana, che sarà presentato il 30 agosto in Piazza Pio II alle ore 18:30, assieme allo stendardo “sbandieratori e tamburini”, dipinto la Lucia Chietti.
(Per il programma completo della manifestazione è possibile scaricare l’allegato sotto.)
Il Cacio al Fuso è un gioco popolare tipico di questa zona, di origini antiche, citato addirittura dagli statuti cinquecenteschi della città di Pienza (secondo i quali non poteva essere svolto pubblicamente per le vie urbane, salvo licenza delle autorità competenti onde “evitare molti inconvenienti che giornalmente potrebbero occorrere e nascere scandalo nel trarre la forme del cacio”) a testimonianza della sua diffusione e lunga tradizione, soprattutto nelle campagne. Si tratta di un gioco povero per cui bastavano un fuso, una forma di formaggio e uno spazio dove far rotolare la forma e piantare il fuso. L’obbiettivo è quello di far fermare il cacio il più vicino possibile al fuso, attorno al quale sono disegnati degli anelli concentrici che delimitano cinque aree, che danno un punteggio da uno a cinque; i punti aumentano se la forma ruota attorno al fuso o se vi si appoggia. Questo gioco contadino viene riproposto sull’impervia pavimentazione a mattoncini della Piazza e il fuso in legno è piantato proprio al centro dell’anello di marmo che si trova sul pavimento.

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