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lunedì 12 settembre 2011

Dopo il Successo di Bagno Vignoni, Annibale e Carlotta Parisi in mostra alla galleria "Opio5" a Montepulciano

Dalle dolci colline della Val d’Orcia le fiabe a più dimensioni di Carlotta e Annibale Parisi si spostano, arricchite di nuovi pezzi, sulla collina poliziana. Inaugurazione 16 settembre ore 18,00 Via dell’Opio n. 5
Da Bagno Vignoni a Montepulciano i due artisti trasporteranno un mondo che si esprime grazie ai vivi disegni del padre e alle sculture di carta della figlia, tramite non solo essenze di fiabe, ma anche di vere e proprie personalità, che vivono, che quasi respirano, che esprimono immanentemente la loro identità.
I colori accesi, gli sguardi eloquenti, la gestualità impeccabile,
tutto cattura e affascina delle creazioni che verranno esposte nella galleria Opio5 da venerdì 16 settembre.
Opio5 è un nuovo spazio espositivo, negli splendidi locali recentemente ristrutturati di palazzo Carletti, uno dei più prestigiosi di Montepulciano, che ospita mostre collettive e personali, con attenzione verso il design e l’arte contemporanea, l’artigianato artistico e una sezione dedicata al temporary shop.
Durante il vernissage sarà possibile gustare con tutti i sensi una sinergia di espressioni.
Oltre al legame indissolubile tra padre e figlia che supera la diversità, lo stacco dei percorsi si incrocia in rimandi, in intrecci di colori, di allusioni, di significati.
L’apparente estraneità dei due stili arriva a dialogare, a completarsi, ad armonizzare l’astratto dionisiaco e la realtà apollinea.
Si contrappongono, infatti, corpi accennati di Annibale, scoperti e sviluppati durante un trasporto quasi meta-fisico, alle figure di Carlotta, definite e delineate con un riferimento preciso o semplicemente emerse dal semplice contatto manuale con la materia.
Uno spesso filo conduttore è il tema femminile. La presenza costante delle donne che si impongono imperialmente con la loro mole o sono richiamate tramite i gentili movimenti della figura umana.
Anche il titolo non si allontana dalla terra madre.
"Grazie": “Grazie alla nostra Terra che ci accoglie e ci nutre ogni giorno di generosa bellezza ” questo dicono Annibale e Carlotta all'unisono e Kate Singleton, giornalista dell’Herald Tribune International, assaporando i disegni, le donne (…le Grazie appunto…), le terre toscane ne ha suggerito il titolo che i due artisti hanno accolto e che accompagna come un sottofondo musicale, evocativo e profondo l’intera esposizione.
Questo legame intimo con la terra, soprattutto con il suo aspetto naturale e selvaggio, proviene dal nido familiare nel quale sono cresciuti entrambi: Carlotta in senso fisico e Annibale in quello artistico.
E proprio in un pezzo di terra nelle colline di Montalcino, tra i boschi e i campi nei quali con passione e dedizione è nata anche la produzione di Rosso e di Brunello.
L’incredibile ecletticità di Annibale che ha spaziato negli anni in molti campi ha trovato espressione anche nei disegni quasi per caso, partendo da bozzetti per la realizzazione delle sue opere in ceramica.
La liricità di quei segni colpì anni fa il gallerista svizzero Peter Noser, che ha voluto in più occasioni esporre le opere di Annibale a Zurigo e in Italia con il titolo “Piccole poesie di carta”.
Quest'anno é stato Annibale l'artista scelto per ideare e realizzare l’etichetta che ha vestito le magnum del “Taglio per l’Unità” per il 150° dell'Unità d’Italia promosso da Città del Vino.
Carlotta: pennelli sparsi o raccolti in contenitori di latta, fissanti, panni multicolori sono adagiati nella tavola di legno sopra la quale lascia traccia ciò che, proprio in questo piccolo studio in una zona onirica di Montalcino, prende vita.
Qui l’artista-artigiana ha aperto una bottega dopo essere tornata nella sua cara terra dal “viaggio” formativo come illustratrice a Milano. La tridimensionalità non è un punto di arrivo, ma una realtà che è sempre vissuta, fin da bambina dentro Carlotta. Il materiale delle sculture, come dice lei stessa “di carta” (non di cartapesta, una definizione un po’ fuorviante, troppo legata al mondo carnevalesco) si impone e colpisce il cuore per la sua leggerezza, fortezza e semplicità. "E’ un peccato, nel senso cattolico del termine, se una persona scopre il suo Talento e non lo coltiva, anche con fatica, con impegno, con costanza”, una frase pronunciata da una persona cara tanti anni fa e che da allora ha contribuito a farla andare sempre avanti nel suo percorso artistico e a far schiudere quei bellissimi fiori che da potenza si sono fatti sostanza in atto.
Istallazioni di Cinzia Verni: “Possiamo immaginare la grande carture, la sartoria di carta di Cinzia Verni come un laboratorio mentale estremamente delicato di arguzie e modi di sentire. Il suo discorso si può avvertire pienamente legato ai trascorsi in una grande sartoria di moda; ma nello stesso tempo l’artista toscana crea abiti, scarpe e altro come sculture indossabili che prendono l’aspetto di un personale e contraddittorio museo dei sentimenti. Così Cinzia Verni dà forma ai suoi abiti-racconto caratterizzati da una vestibilità tutta letteraria, arbitraria, comunque metaforica. Tutto fa credere che la sua sia una sartoria delle allusioni in cui, sotto l’innocuo sembiante degli accessori come tali gli abiti tendono ad essere oggetti mentali. Confezioni non di abiti ma di idee”. Luca Cesari

Da venerdì 16 settembre al 16 ottobre, Galleria Opio5, Via dell’Opio n. 5 Montepulciano, (Siena) Tel. 0578 758856 .www.opio5.itinfo@opio5.it
Inaugurazione 16 settembre ore 18,00

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