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mercoledì 6 aprile 2016

Grande successo della personale di Carlo Semplici

Si è appena conclusa con successo la mostra – tenutasi presso la “Vetrina di Moonjade” in Via Pananeto 72 - “Ritratti in Galleria” di Carlo Semplici, che, nato a Siena il 2 dicembre 1929, è oggi considerato una delle massime personalità dell’arte contemporanea, sia in Italia che all’Estero.

Il maestro, nato sordo, ha studiato all'Istituto d'Arte “Duccio di Boninsegna” di Siena sotto la guida di Otello Chiti, Aldo Marzi e Federico Papi, all'Accademia di Belle Arti di Firenze, dov'è stato allievo del prof. Primo Conti e all'Accademia di Brera di Milano, sotto la guida del prof. Aldo Carpi e nell’incisione col Prof. Disertori. Noto per aver dipinto il Palio del 2 luglio 1970 dedicato allo scrittore Federico Tozzi, è stato per moltissimi anni docente di cattedra all’Accademia delle belle Arti e di discipline pittoriche all’Istituto d’Arte di Siena.

E' considerato da molti appassionati d'arte “il pittore senese del paesaggio lunare delle Crete Senesi e dei vecchi tetti di Siena”, che sono stati tra le fonti d'ispirazione più autentica, ritratti con raffinata sensibilità artistica e grande abilità nell’uso del colore, siano esse pitture o disegni a carboncino. Se si potesse dire che il carattere dell’uomo, o meglio la sensibilità, si concretizza, si fa sostanza e in questo caso pittura, diremmo che quella di Carlo Semplici esprime densità e interiorità. Il colore pastoso e tuttavia fluido, i passaggi sensibilissimi, la pennellata costantemente in funzione costruttiva e formale danno misura dell’attenta ricerca, della consapevole aderenza della costanza pittorica al contenuto e di una notevole maturità artistica. I temi abituali di Carlo Semplici li ritroviamo espressi ogni volta con intensità maggiore, né sapremo dire se è il tema pretesto per una cromatica delicatissima. Sta di fatto che la pittura di Semplici è diventa corposa, e rimanendo pittura attraverso trasposizioni di colore che conducono per consapevoli pennellate a espressioni di compiutezza pittorica e poetica. Certi verdi che il pittore adopera, per i suoi paesaggi, sono più che colore.

(di Andrea Cappelli)

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