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giovedì 7 aprile 2016

Bernadette Soubirous, la Santa di Lourdes

Bernadette Soubirous, la Santa di Lourdes
Sabato 16 aprile la Chiesa ricorda Bernadette Soubirous, ovvero la Santa di Lourdes.
Nonostante la sua grande notorietà, ogni volta che andiamo a leggere altre carte che la riguardano scopriamo sempre qualcosa di nuovo su questo personaggio che, a distanza di 172 dalla sua nascita, appare ancora moderno e familiare. Bernadette è conosciuta per le apparizioni mariane, alle quali riferì di aver assistito in una grotta del suo paese natale (grotta di Massabielle). Tali visioni di una "signora vestita di bianco", divenuta nota poi come Nostra Signora di Lourdes, cui l'allora
quattordicenne Bernadette avrebbe assistito, sono spesso messe in correlazione con prodigi che sono stati dichiarati non spiegabili scientificamente da una commissione medica appositamente istituita dall'amministrazione del santuario. Tanto che gli accadimenti di cui fu protagonista la giovane Bernadette hanno reso Lourdes uno dei principali luoghi di pellegrinaggio per chi professa la fede cattolica.

I suoi genitori, François Soubirous e Louise Castérot, gestivano il mulino di Boly, dove ella nacque il 7 gennaio del 1844. Fu battezzata due giorni più tardi, il 9 gennaio, primo anniversario di matrimonio dei suoi genitori, nella chiesa parrocchiale di San Pietro. La crisi che colpì la Francia agricola s'abbatté anche sulla sua famiglia, che visse in estrema povertà. Bernadette conobbe la fame e la malattia: nei primi anni, prima di trasferirsi definitivamente a Nevers, visse con la famiglia nel cosiddetto cachot, una casa divenuta di proprietà di un cugino del padre, caratterizzata esclusivamente da una stanza di appena 16 mq, scura e malsana, in quanto precedentemente fu un carcere cittadino, fatto spostare altrove proprio per motivi di cattiva igiene. Di salute fragile, a causa dell'asma sopraggiunta per le continue inalazioni dell'aria malsana dell'abitazione, Bernadette dimostrava meno anni di quelli che aveva. I suoi sentimenti religiosi erano già forti, sebbene ella non conoscesse per nulla il catechismo, essendo analfabeta: “Se la Santa Vergine mi ha scelto, è perché sono la più ignorante!” dirà più tardi. Alcuni vicini affermarono che la famiglia viveva in un'armonia fuori dal comune, che sembrava riposare su amore reciproco, vicendevole sostegno e sulla loro devozione religiosa. Per contribuire al mantenimento della famiglia, Bernadette fu affidata a una famiglia d'amici presso Bartrès, impiegata nella sorveglianza e pascolo delle greggi e come cameriera presso la loro taverna.

Secondo quanto riferito dalla stessa Bernadette, l'11 febbraio 1858, appena quattordicenne, mentre assieme a una sorella e a un'amica raccoglieva legna da ardere in un boschetto vicino alla grotta di Massabielle (poco fuori Lourdes), avrebbe avuto la prima visione di ciò che descrisse come "una piccola signora giovane" in piedi in una nicchia della roccia. Bernadette affermò che la "bellissima signora" le aveva chiesto di tornare alla grotta ogni giorno per quindici giorni e riferì anche che la signora vestiva un velo bianco, una cinta blu e una rosa dorata su ogni piede e teneva nelle mani un Rosario. Le giovani che erano in sua compagnia dissero di non aver visto nulla. L'identità dell'apparizione - nelle parole di Bernadette - rimase sconosciuta fino alla diciassettesima visione; fino ad allora Bernadette si limitò a chiamarla semplicemente Aquerò (pronuncia "acherò", in lingua occitana significa pressappoco quella là, una maniera di riferirsi a una generica figura femminile). La storia di Bernadette creò scompiglio tra gli abitanti della cittadina, che erano divisi sulla convinzione che la ragazza dicesse o meno la verità. Presto un gran numero di persone la seguivano quotidianamente nel suo percorso, alcuni per curiosità, altri che credevano fermamente d'assistere a un miracolo.

Il contenuto delle altre visioni, cui Bernadette disse di aver assistito, furono semplici e focalizzate sulle necessità di preghiera e penitenza. Tuttavia, durante la tredicesima apparizione, il 2 marzo, Bernadette spiegò alla sua famiglia che la signora avrebbe detto "Va' per favore dai sacerdoti e di' loro che una cappella deve essere costruita qui. Lasciate che qui passino le processioni". Accompagnata da due delle sue zie, Bernadette puntualmente si presentò con la richiesta al parroco, Padre Dominique Peyramale, un uomo brillante, ma burbero, con poca disponibilità a credere ad affermazioni su apparizioni o miracoli. Padre Peyramale disse a Bernadette che la signora doveva dare un'identificazione. La ragazza affermò che nella visione successiva ripeté le parole del parroco alla signora, ma che ella s'inchinò leggermente, sorrise e non rispose nulla. Padre Peyramale disse a Bernadette di provare che la "signora" era "reale", di chiederle un miracolo, cioè di far fiorire e germogliare il cespuglio di rose subito sotto la nicchia. Era metà febbraio. Come Bernadette riportò più tardi alla sua famiglia e agli inquirenti civili ed ecclesiastici, durante la nona apparizione, la signora presumibilmente le avrebbe detto di bere dalla sorgente che fluiva sotto la roccia e mangiare le piante che crescevano liberamente lì: benché sul luogo non vi fossero sorgenti conosciute e il terreno fosse duro e arido, Bernadette suppose che la "signora" volesse indicare che la sorgente era sotto terra. La ragazza fece quindi come le era stato detto e scavò nella terra, ma quando non accadde nulla, lo scetticismo s'impossessò dei presenti. Tuttavia, il giorno dopo, l'acqua cominciò a fluire. Alcuni devoti seguirono l'esempio di Bernadette e bevvero dalla sorgente facendo abluzioni, cui furono presto attribuite proprietà curative.

Dal giorno in cui Bernadette aveva portato alla luce la sorgente, 69 guarigioni, tra quelle verificate dall'Ufficio Medico di Lourdes e classificate come "inspiegabili", sono state riconosciute miracolose dalla Chiesa Cattolica. La commissione di Lourdes che esaminò Bernadette dopo le visioni, eseguì anche un'analisi accurata dell'acqua, trovando soltanto un alto contenuto di minerali e null'altro di straordinario che potesse spiegare le guarigioni. Bernadette stessa disse che la fede e le preghiere avevano curato i malati. Durante la sedicesima apparizione, che sarebbe avvenuta il 25 marzo, giorno in cui la Chiesa Cattolica commemora l'Annunciazione, la signora, alzando gli occhi al cielo e unendo in segno di preghiera le mani, avrebbe detto a Bernadette in occitano, la lingua locale: Que soy era immaculada concepciou ("Io sono l'Immacolata Concezione"). Quattro anni prima Papa Pio IX aveva stabilito il dogma dell'Immacolata Concezione, secondo cui - sola tra tutti gli esseri umani mai vissuti - la Vergine Maria era nata senza la macchia del peccato originale. In occasione di quest'apparizione una statua dell’Immaculée Conception era stata posizionata fra Bernadette e la sua "visione”: Bernadette disse pure che la Madonna guardava questa statua con piacere. Durante la diciassettesima apparizione, il 7 aprile, sarebbe avvenuto il cosiddetto "miracolo del cero". Bernadette teneva fra le mani una candela che, durante la presunta visione, bruciò del tutto: fu riferito che la fiamma rimase a diretto contatto con la sua pelle per più di 15 minuti, ma ella apparentemente non mostrava nessun segno di dolore o ferita. Tale avvenimento fu testimoniato da molte persone presenti, incluso il medico scettico Pierre Romaine Dozous, che cronometrò e documentò il fatto. Secondo il suo rapporto, non c'era alcun segno che mostrasse che la pelle di Bernadette fosse danneggiata in alcun modo, quindi tenne sotto controllo la ragazza senza intervenire. Dopo che Bernadette ebbe riferito che la visione era terminata, il dottore affermò di aver esaminato la mano della ragazza senza trovarvi alcuna evidenza di bruciatura e che ella era del tutto ignara di quanto stava accadendo. Il dottore disse allora di aver applicato brevemente una candela accesa sulla mano della ragazza e che lei aveva reagito immediatamente. Non è chiaro se altri osservatori, oltre a Dozous, fossero sufficientemente vicini per poter testimoniare che la candela era in contatto continuo con la pelle di Bernadette. L'episodio fu la causa della subitanea conversione del dottor Dozous. Bernadette era una giovane malaticcia, aveva avuto il colera durante l'infanzia, aveva sofferto per la maggior parte della sua vita d'asma e alcune delle persone che la intervistarono in merito alle apparizioni la credevano lievemente ritardata. Tuttavia, malgrado le rigorose investigazioni ufficiali della Chiesa Cattolica e del Governo Francese, sostenne sempre con determinazione il suo racconto. Il suo comportamento durante questo periodo è stato preso come modello per le attuali investigazioni della Chiesa su chiunque affermi di aver avuto visioni ed esperienze mistiche.

La prima visione e le successive 17 analoghe, che la giovane avrebbe avuto, sono state accettate, dopo attente analisi e raccolta di testimonianze dirette, come eventi miracolosi dalla Chiesa Cattolica, che le riconosce come manifestazioni della Beata Vergine Maria. Turbata dall'interesse che stava richiamando su di sé, Bernadette si trasferì presso la scuola-ospizio tenuta dalle Suore della Carità di Nevers, dove alla fine imparò a leggere e scrivere. Si ritirò poi presso il convento delle Suore della Carità di Nevers all'età di 22 anni. Trascorse lì gli ultimi anni della sua breve esistenza, lavorando come assistente nell'infermeria e poi come sacrestana, creando inoltre ricami per abiti d'altare e vesti. Durante un grave attacco d'asma, chiese l'acqua della sorgente di Lourdes e i suoi sintomi regredirono per non tornare più. Tuttavia non cercò di curarsi nello stesso modo, quando più tardi s'ammalò di tubercolosi ossea al ginocchio destro. Ella aveva seguito lo sviluppo di Lourdes come santuario per pellegrinaggi mentre viveva lì, ma nel 1876 non fu presente per la consacrazione della basilica sullo stesso luogo. Morì all'età di 35 anni il 16 aprile 1879. Oggi il corpo della Santa di Lourdes è esposto all'interno del Convento di Saint Gildard a Nevers. Bernadette ha ricevuto la Beatificazione nel 1925 e la Canonizzazione nel 1933 durante il pontificato di Pio XI, non tanto per esser stata oggetto dell'apparizione mariana, ma piuttosto per la semplicità e santità della sua vita. È la santa protettrice degli ammalati e la patrona di Lourdes. Viene ricordata il 16 aprile.

(di Roberto Cappelli)

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