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mercoledì 17 febbraio 2016

Brunello di Montalcino: prezzi alle stelle per terreni e grappoli

Wine Money
I prezzi del Brunello di Montalcino continuano a salire tanto che si è scatenata una vera propria 'febbre da Brunello' con le quotazioni del vino sfuso a 1.000 euro al quintale e dei terreni che sono arrivate a 500.000 euro ad ettaro.
E' in estrema sintesi, l'"health check" tra i filari del Brunello di Montalcino fotografato da WineNews,
alla vigilia di 'Benvenuto Brunello' 2016 (19-22 febbraio, www.consorziobrunellodimontalcino.it), dove debutteranno il Brunello 2011, la Riserva 2010 ed il Rosso di Montalcino 2014.

Il caso delle vendemmia 2010, ancora una volta, è emblematico, come ribadisce a WineNews il presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci. "Il successo di questa annata ha portato ad un sostanziale 'tutto esaurito' nelle nostre cantine, - spiega - al punto che praticamente non c’è più una bottiglia di 2010. Inoltre su questa scia, è stato venduto anche tutto il 2009 che era rimasto, e anche i primi numeri sul 2011, che peraltro è stata una vendemmia meno generosa e produttiva della 2010, ci dicono che le cose stanno andando benissimo. C’è più richiesta che offerta. Al punto che le quotazioni dello sfuso - che praticamente non esiste - sono a 1.000 euro al quintale, dopo picchi di 1.400 raggiunti per l’annata 2010".

"Siamo in una situazione ideale - dice il presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci - che meglio di così è difficile da immaginare, tra mercato che tira e investimenti che continuano ad arrivare. Testimonianza della forza del territorio, che è stato capace di rialzarsi e rilanciarsi alla grande dopo i problemi di qualche anno fa che, probabilmente, avrebbero affossato definitivamente molte altre realtà".

Sul fronte delle compravendite, l’ultima notizia è quella dell’acquisizione, da parte del Gruppo ColleMassari di Claudio Tipa (ColleMassari nel Montecucco, Grattamacco a Bolgheri e Poggio di Sotto a Montalcino) dell’azienda agricola La Velona da Eugenio Buontempo, una delle realtà più prestigiose del territorio, con 12 ettari di vigneto, di cui 7 a Brunello, per un affare stimato sui 6 milioni di euro. Con il Gruppo che, così, porta a 23 gli ettari complessivi iscritti a Brunello. E, dai rumors di WineNews, altri affari starebbero per concretizzarsi, come l’acquisto di un ulteriore ettaro di vigna a Brunello da parte di Mastojanni del Gruppo illy, guidato da Riccardo Illy, vicino a Podere Le Ripi del fratello Francesco Illy (che il 20 febbraio inaugurerà la nuova “Cantina Aurea”, costruita secondo le tecniche degli antichi Romani, ndr), e quello di 30 ettari di terreno, di cui 1,5 vitato a Brunello, da parte di Elisabetta Gnudi, proprietaria di Caparzo e Altesino (90 ettari di vigneto complessivi a Montalcino, di cui 9 a Brunello), sfruttando il diritto di prelazione sui terreni confinanti.

Mentre un’altra griffe, Allegrini, è salita al 100% di San Polo, una delle realtà più in vista del territorio di Montalcino, come confermato a WineNews dalla stessa Marilisa Allegrini, che ha rilevato tutte le quote della società (il 50%) detenute da Leonardo LoCascio, fondatore di Winebow, dopo l’acquisto di San Polo, in joint venture, nel 2007, diventando così proprietaria di tutta la cantina e dei 16 ettari di vigneto (di cui 8 a Brunello), con un affare, dicono rumors locali, da 6-7 milioni di euro.

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