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martedì 13 gennaio 2015

Le centrali geotermiche minacciano l’idillio toscano. La denuncia arriva sul Times dagli eredi di Graham Greene

Charlotte Horton, proprietaria del Castello di Potentino a Seggiano in provincia di Grosseto
La speculazione fatta sul territorio dell’Amiata non è sfuggita neanche all’autorevole Times inglese.
VALDORCIA & DINTORNI: La denuncia fatta all’opinione pubblica mondiale, attraverso il più prestigioso tabloid d’oltre Manica è stata lanciata dai parenti dello scrittore Graham Greene, Charlotte Horton e Alexander Greene, (nipoti di Alexander Greene, Sir Hugh Greene, fratello dello scrittore di libri gialli e direttore generale della BBC). Entrambi sono specializzati nella ristrutturazione dei
monumenti antichi. Proprio in Maremma, infatti, avevano riportato a nuova vita il castello di Montempò, nel Comune di Scansano, nel pieno rispetto dei vincoli architettonici e dando un nuovo scopo e valorizzando il territorio. In seguito, nel 2000 dopo la vendita di Montepò a Jacopo Biondi Santi, già patron del Brunello a Montallcino, i Greene decisero di acquistare e ristrutturare il castello di Potentino nel Comune di Seggiano. Una sfida volta, anche in questo caso, al recupero di un monumento architettonico che rischiava la fatiscenza, e alla valorizzazione di un territorio nel quale si può produrre uno degli oli più particolari e costosi d’Italia, così come il vino Doc.

Riporta il Times: “I parenti dello scrittore Graham Greene, che credevano di aver trovato il paradiso ripristinando castelli in Toscana, stanno combattendo quella che definiscono una piaga infernale dovuta agli inquinanti delle centrali elettriche”. E la contraddizione è proprio questa, la Toscana e il Governo centrale hanno perpetrato un tradimento nella vocazione dei territori e nell’economia di Tutta la Maremma. Dopo aver incoraggiato con incentivi a favore degli agriturismi e al ritorno alla campagna, portando a termine il progetto delle Strade del Vino e dell’Olio, dando uno scopo di economia compatibile con il territorio, adesso hanno voltato le spalle. L’amministrazione regionale e centrale si sono piegati alle lusinghe della grande industria, condendo autorizzazioni allo studio, e in seguito, al completamento di impianti geotermici. Sono circa una quarantina le autorizzazioni in tutta la Toscana di cui 20 solo in territorio grossetano. Ma non sono state risparmiate neanche le Crete senesi, così come la zona Docg del Brunello di Montalcino.

Continua a leggere l'articolo di Marco Norcini: http://www.aletheiaonline.it/

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