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sabato 25 gennaio 2014

Geotermia: il Tar annulla l’autorizzazione alla costruzione della centrale geotermica Bagnore 4

I giudici fiorentini accolgono il ricorso contro la Regione per l’impianto Enel Green Power. No da sindaci e cittadini al progetto Montalcino e Montenero.
VAL D'ORCIA & DINTORNI: Il Tar Toscana annulla l’Aia, l’autorizzazione per i lavori della centrale geotermica Bagnore 4, perché le prescrizioni contenute nella Valutazione di impatto ambientale
non sono state soddisfatte.
Esulta l’associazione contraria allo sfruttamento geotermico dell’Amiata Sos Geotermia che, affiancata dal Forum Ambientalista di Grosseto, dal Wwf e da Italia Nostra, nonché da una serie di privati cittadini, aveva presentato il ricorso ai giudici del tribunale amministrativo fiorentino.
Sos Geotermia da tempo sostiene che la concessione della Via era stata infarcita di oltre 30 prescrizioni di difficile attuazione che da sole mettevano in evidenza come il progetto non fosse autorizzabile.
Oggi, anche alla luce delle posizioni contrarie degli amministratori locali alla centrale di 5 Mw a ciclo binario Gesto di Montenero, che stridono con quelle favorevoli al raddoppio fino ad oltre 120 Mw a rilascio libero delle centrali Enel, viene da chiedersi se può essere riconsiderato un modello di sviluppo diverso per l’Amiata e la Maremma.

Hanno infatti dichiarato guerra al progetto Montalcino e in primis al progetto pilota Montenero che di esso fa parte i sindaci amiatini e valdorciani, sostenendo che lo sfruttamento del vapore e la costruzione di centrali geotermiche, anche a bassa entalpia, non è compatibile con la vocazione agricola e con l’immagine del territorio». Nel clima rovente della questione geotermica sull’Amiata e nei giorni in cui il Tar ha sentenziato di bloccare la costruzione della centrale di Bagnore 4, con disappunto dei sindaci che tifano per l’impianto santafiorese, tutt’altra reazione suscitano negli amministratori i progetti di ricerca di fonti geotermiche, mirate alla costruzione di futuri impianti in Val d’Orcia. Per una volta, tutti concordano: politici di maggioranza e di opposizione, associazioni, comitati, imprenditori, abitanti. Ed è un coro di no. No che tutti chiedono di formalizzare. Così i sindaci di Castel del Piano e Montalcino, Claudio Franci e Silvio Franceschelli, chiamano a raccolta i colleghi sindaci e indicono una riunione a Montenero d’Orcia il 7 febbraio alle 17. Qui, oltre a decidere «una serie di iniziative nei confronti della Regione e del Ministero», verrà proposto un ordine del 
giorno da sottoporre all’approvazione dei rispettivi consigli comunali (Arcidosso, Campagnatico, Castiglion d’Orcia, Cinigiano, Pienza, Radicofani, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Seggiano e Castel
del Piano).
«Ci dobbiamo muovere rapidamente – spiega Franci – perché il progetto Montenero ha già ricevuto il parere tecnico favorevole della commissione Idrocarburi e risorse minerarie del ministero dello Sviluppo, con previsione di una centrale di 5 Mw. Che la società (Gesto energy consulting, ndc) faccia sul serio è testimoniato dall’acquisizione già avvenuta di terreni necessari per le perforazioni e l’eventuale costruzione di una centrale».

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