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mercoledì 4 maggio 2016

Nel "caveau" del Vicolo del Coltellinaio a Siena, terza idea in cassaforte

Un disegno. Quasi un fumetto. Che nasconde tra le righe, una conversazione immaginaria o forse realmente accaduta - magari in una vita precedente - tra l’autore e Marcel Duchamp. E’ l’idea firmata da Pablo Echaurren per CAVEAU, la terza in ordine di tempo - dopo quella di Alfredo Pirri e del direttore della Collezione Maramotti Marina Dacci - ad essere esposta nella galleria più piccola del mondo, una preziosa cassaforte incassata nelle mura medioevali del centro storico di Siena nel Vicolo del Coltellinaio, nata da un’idea dell’artista Serena Fineschi.
“Credo sia necessario farla finita con i pittori, con gli scultori, con i performer, con gli artisti in generale, o perlomeno bisogna farla finita col loro ego a go-go. Sulla via di Marcel Duchamp non per fare l’ennesimo ready-made o lanciare l’ennesima provocazione ma per testimoniare tutto il disgusto di un mondo così autoreferenziale da essere diventato lo specchio dell’intera società. Una società dello spettacolo con farsa finale. Bisogna ripartire da Duchamp: servirsi di Duchamp come d’una gomma per cancellare”. Pablo Eucharren maestro precursore e artista a tutto campo, spiega così l’idea che ha ispirato l’opera in mostra a Siena. Indifferente agli steccati e alle gerarchie che comprimono la creatività, Eucharren anche in questa occasione, si spinge oltre i confini della sua stessa ricerca artistica connotata da un forte impegno politico, alla ricerca di un dialogo intimo e visionario con uno dei suoi grandi maestri. Con l’opera di Pablo Eucharren prosegue la staffetta ideale di CAVEAU che per 12 mesi unirà con un filo rosso artisti, pensatori, scrittori, musicisti, poeti, fotografi, curatori, facendo entrare i visitatori in contatto visivo ed emozionale con le loro opere inedite, ma in modo casuale. Nelle opere di CAVEAU, infatti, i passanti ci si imbattono quasi per caso, accidentalmente, restandone rapiti, nell’attesa di scoprire solo dopo 30 giorni chi sarà il prossimo artista a raccontarsi, lasciando nelle scrigno il suo messaggio in bottiglia per noi. Al CAVEAU di Serena Fineschi ci si avvicina in punta di piedi come a volersi mettere in una relazione empatica ed intima con la frase, lo schizzo, il segno, il racconto inedito, l'immagine mai esposta, l'intuizione accantonata e mai ripresa, la riflessione ad alta voce dell’autore, guardandola dall'esterno, fotografandola, o persino rubandola. Insieme, tutte queste opere daranno vita ad una mostra e saranno raccolte in un libro edito dalla casa editrice Gli Ori. Un quaderno di idee con sempre nuove pagine da scrivere nel quale sarà svelata anche la relazione che lega i dodici ospiti di CAVEAU. Per info: CAVEAU – Vicolo del Coltellinaio – 53100 Siena, www.caveau.it.

Roberto Cappelli

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