A dichiararlo, nell’ambito della presentazione del suo ultimo libro “La guerra civile ateniese” è Luciano Canfora, ospite della prima edizione dell’Emporio letterario di Pienza, la manifestazione organizzata dal Comune di Pienza in collaborazione con la Fondazione Caffeina Cultura.
PIENZA - VAL D'ORCIA: “Questo Papa è il nuovo Castro. Fidel è stato un simbolo, oltre che un grande politico e ha avuto una eco planetaria anche in Europa, non solo nel mondo latino americano. Però appartiene ad un’epoca irripetibile.
Il cammino della storia non può essere previsto; questa volta siamo di fronte a un caso non totalmente inedito ma sconcertante. C’è un Pontefice che viene dall’America Latina, da uno dei Paesi più martoriati, appartiene a un ordine, quello gesuitico, che ha forse la maggiore esperienza politica nell’ambito del mondo cattolico e che, per una sindrome di circostanze, si trova a dirigere la chiesa cosiddetta universale cioè cattolica. Ha capito che in questo momento gli tocca rappresentare i ceti, i popoli, le cause che gli altri calpestano e che la Storia stessa lo costringe ad essere il portavoce di una realtà che altri preferiscono dimenticare. Mi riferisco in particolare, purtroppo, alla sinistra europea che è diventata troppo europea, eurocentrica, sorda ai problemi di tutto il resto del pianeta”.
PIENZA - VAL D'ORCIA: “Questo Papa è il nuovo Castro. Fidel è stato un simbolo, oltre che un grande politico e ha avuto una eco planetaria anche in Europa, non solo nel mondo latino americano. Però appartiene ad un’epoca irripetibile.
Il cammino della storia non può essere previsto; questa volta siamo di fronte a un caso non totalmente inedito ma sconcertante. C’è un Pontefice che viene dall’America Latina, da uno dei Paesi più martoriati, appartiene a un ordine, quello gesuitico, che ha forse la maggiore esperienza politica nell’ambito del mondo cattolico e che, per una sindrome di circostanze, si trova a dirigere la chiesa cosiddetta universale cioè cattolica. Ha capito che in questo momento gli tocca rappresentare i ceti, i popoli, le cause che gli altri calpestano e che la Storia stessa lo costringe ad essere il portavoce di una realtà che altri preferiscono dimenticare. Mi riferisco in particolare, purtroppo, alla sinistra europea che è diventata troppo europea, eurocentrica, sorda ai problemi di tutto il resto del pianeta”.