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venerdì 27 settembre 2013

L'empolese Patrizia Socci vince la 18esima edizione del premio Cimitile

La cerimonia, con la presentazione del libro 'Dentro un vissuto. Tra mobbing e amore si è tenuta all'hotel Posta. Una storia a lieto fine.
BAGNO VIGNONI - VAL D'ORCIA: Sabato 21 settembre scorso, alle 18,00, si è svolta a Bagno Vignoni, presso una sala dell’Hotel Posta di Leonardo e Riccardo Marcucci, la presentazione del Libro “Dentro un vissuto. Tra mobbing e amore”, dell’autrice empolese Patrizia Socci, risultata l’opera vincitrice della diciottesima edizione del Premio Cimitile.
Un bel locale allestito per l’occasione dove, oltre al pubblico,
era presente il Dottor Simone Gallorini, titolare della Libreria “Librorcia” posta e voluta proprio accanto alla piazza d’acqua più famosa e sognante d’Italia.
Il dottor Felice Napolitano, Presidente della Fondazione Premio Cimitile, arrivato per l’occasione da Cimitile, ha dato inizio alla cerimonia, con una introduzione sulla valenza artistico letteraria del Premio, partendo dalle origini che risalgono al 1996, un segno tangibile che ha visto il succedersi di affermazioni culturali e sociali senza precedenti.
Un Premio nato per dare un’opportunità ad artisti sconosciuti nel campo letterario ma che ha visto coinvolti mostri sacri della letteratura.
Un discorso appassionato su come la crisi economica e sociale coinvolga anche il mondo della cultura.
Basta pensare che l’Italia è il fanalino di coda in Europa per percentuale di spesa pubblica destinata alla cultura e al penultimo posto, seguita solo dalla Grecia. Una vergogna e una triste realtà.
Il suo discorso si concentra poi sul libro dell’autrice Patrizia Socci, racconta in breve la trama dell’opera autobiografica, legge alcuni passi e declama anche una poesia dal titolo “Valdorcia Amore Mio”, inserita nel libro, quella che apre il capitolo dedicato al periodo del mobbing, in parte vissuto dalla scrittrice a Bagno Vignoni come rifugio per lenire le sofferenze dell’anima.
Un rifugio che è stato per lei una sorta di “balsamo benefico” e che ha lasciato un’impronta indelebile nel suo cuore.
L’autrice è legata a questo luogo e ne mantiene caldo e vivo il ricordo, un ricordo fatto di un paesaggio stupendo ma anche di persone care a cui è rimasta legata da un profondo affetto.
Patrizia Socci è intervenuta rispondendo alle domande che via via le venivano fatte, intrattenendo il pubblico raccontando i passaggi più significativi della sua triste storia a lieto fine.
Un lieto fine che è d’obbligo per tutti coloro che hanno ingiustamente sofferto a causa della cattiveria umana e che, alla fine, avranno il giusto riscatto, com’è successo all’autrice che, a causa delle vicissitudini, ha incrociato il proprio destino con quello di Walter, il grande amore della sua vita.
Una bella serata che si è conclusa ai bordi della suggestiva piscina “Val Di Sole” per un aperitivo offerto dai Marcucci, davanti ad un panorama mozzafiato della Rocca di Castiglioni nell’ora del vespro, quando i colori della Valdorcia regalano un dipinto di incommensurabile bellezza.

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