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venerdì 31 maggio 2013

Radicofani, pecore sbranate dai lupi. Molti pastori: "Pronti a fare noi le battute di caccia"

Un nutrito numero di pastori si è riunito nella sede del caseificio di Contignano, in rappresentanza degli oltre cento allevatori della zona.
RADICOFANI - VAL D'ORCIA: Un nutrito numero di pastori che operano nel comune di Radicofani si è riunito lunedì 27 maggio nella sede del caseificio di Contignano, in rappresentanza degli oltre cento
allevatori della zona, per dare sfogo alla rabbia e alla disperazione, nel tentativo di rivolgersi attraverso la stampa, ai responsabili e alle istituzioni locali e regionali, per far giungere loro la vibrata protesta.
“Le nostre greggi subiscono continui attacchi. Non si possono lasciare un attimo incustodite che il lupo arriva, si avvicina alle case e le trascina via. L’ho visto coni miei occhi. E non si trovano nemmeno le carcasse”, racconta una imprenditrice.

Pecore terrorizzate
"Le pecore sono terrorizzate, c’è un calo della produzione di latte, mentre aumentano gli aborti spontanei. Il problema ci assilla da qualche anno, ma ultimamente si è aggravato. Nel 2013, da quando con la buona stagione le pecore pascolano all’aperto, ognuno di noi ha perduto almeno 40 capi".

"Li cacciamo noi" "Se siamo tutti d’accordo, facciamo noi le battute", dice in maniera concitata uno di loro. E tutti concordano. Una reazione disperata e estrema. E, ancora. "Io, i lupi, nel mio territorio non li voglio. Seno, li guardi chi è favorevole". Mentre altri aggiungono: "Se non viene fatto qualcosa, qui succede un macello". La situazione è drammatica. In questo territorio gli animali nocivi agli allevamenti sono numerosi e ognuno di loro comporta un incremento di spese e una diminuzione di reddito, in aziende che stanno già pagando pesantemente la crisi.

Servizio integrale nel Corriere di Siena del 28 maggio
a cura di Mariella Baccheschi

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