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venerdì 20 luglio 2012

In Val d'Orcia va in scena la 46^ edizione del Teatro povero di Monticchiello

Manifesto dello spettacolo
Dalla favola antica ai poteri degenerati, al Teatro Povero di Monticchiello arriva “Palla avvelenata”, che andrà in scena dal 21 luglio al 14 agosto.
Dopo un’annata che ha visto grandi riconoscimenti (Premio UBU e Premio Hystrio/Associazione Nazionale dei Critici di Teatro), la compagnia del Teatro Povero di Monticchiello porta ‘in piazza’ anche quest’anno un nuovo spettacolo: Palla avvelenata. Drammaturgia partecipata da un intero paese, tradizione per natura sperimentale giunta alla 46° edizione.
Dal 21 luglio al 14 agosto, ogni sera alle 21.30, escluso i lunedì 23, 30 luglio e 6 agosto.
Le assemblee della Compagnia e degli abitanti hanno iniziato da gennaio a discutere i possibili temi, le scalette e infine il copione dello spettacolo. Durante le prime fasi del confronto emergeva un dedalo di ansie difficile da decifrare: le preoccupazioni dei giovani ma anche delle precedenti generazioni, in comune difficoltà nel capire e interpretare il presente, nel trovare prospettive future; un’indistinta sensazione di minaccia; un “nemico invisibile”, interno ed esterno al tempo stesso e che non trova adeguate barriere o figure in grado di opporsi... L’incertezza dei periodi di grandi cambiamenti, unita alla sfiducia verso quelle che un tempo erano considerate figure guida.
Esigenza primaria, dunque, è stata dare forma a tutto questo, riportarlo a una dimensione distinguibile, ri-conoscibile e interpretabile. Nasce cosí l’idea di una doppia narrazione, sul piano della favola antica e della stilizzazione di alcuni ‘modelli’ attuali, quelli di un potere sentito sempre piú lontano, oscuro e minaccioso, che sia politico, tecnico o finanziario.
 Dopo un prologo in cui tutta la compagnia-comunità è sospesa, in attesa e preda di forze centrifughe e disgreganti, prende vita il doppio binario che farà da cornice alla spettacolo: durante una tempesta, un vecchio intrattiene la sua famiglia, raccontando una leggenda di contadini poverissimi, cui l’unica utopica dimensione di riscatto concessa è quella del mondo rovesciato nel carnevale e del suo sogno fantasmagorico. E se qualcuno dei giovani ascoltatori vi scorge assonanza con l’oggi, sarà compito di tutti uscire, aprire le finestre e le porte, guardare in faccia l’occhio del ciclone: si può sperare nella salvezza solo rivendicando la propria dignità di soggetti attivi, vivi, pensanti... Inizia cosí la nuova favola del Teatro Povero.

MOSTRE in corso durante lo spettacolo:

Arte povera / Teatro Povero
Kounellis, Pistoletto, Merz, Paolini, Penone, Anselmo, Fabro, Boetti
Selezione di opere dell’Arte Povera. A cura di Sergio Casoli
Museo Tepotratos, Piazza Nuova. Orari: 10.00 - 12.00 / 18.00 - 20.00 (o richiesta al personale TPM)

Progetti grafici per uno spettacolo
Esposizione dei bozzetti grafici selezionati per lo spettacolo 2012
Cantine del Teatro Povero, via San Luigi. Orari: 10.00 - 12.00 / 15.00 - 20.00

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