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mercoledì 18 gennaio 2012

Val d'Orcia - Val di Chiana senese, 19 Enti contro i ''falsi di Stato''

Enti locali a fianco della Coldiretti nella tutela dell’agroalimentare
L'italian sounding ruba all'economia nazionale oltre 60 miliardi di euro, i prodotti più contraffatti sono quelli più tradizionali e riconosciuti come tipici
Diciannove Enti della provincia di Siena aderiscono e sono a favore dell’azione di Coldiretti Siena a tutela
del made in Italy agroalimentare. «Numero importante per la nostra agricoltura. Approvando il documento, in cui chiediamo l’impegno in favore della promozione dell'autentico made in Italy, gli Enti locali hanno dimostrato di aver recepito la necessità, non più rimandabile, di difendere il lavoro, il territorio e il grande capitale di tipicità e produzioni di eccellenza, che hanno reso celebre il patrimonio enogastronomico di Siena e provincia». È il commento di Massimo Volpone, direttore Coldiretti Siena.
Nel documento è richiesta in modo esplicito «la diffusione di prodotti con nomi di marchi che suonano del territorio, ma non ne hanno affatto l’origine» e di promuovere «il vero made in Italy». Il documento, nel 2011, è stato approvato dal Consiglio d’amministrazione del Consorzio Agrario di Siena e del Parco della Valdorcia, dalle Giunte comunali di Casole d’Elsa, Radicondoli, Pienza, San Casciano dei Bagni. Dai comuni Montepulciano, Trequanda, Sinalunga, Torrita di Siena, Piancastagnaio, Abbadia San Salvatore, Castiglione d’Orcia, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Radicofani, Montalcino. Dall’Unione dei Comuni della Valdichiana senese.
Il Consiglio provinciale di Siena si è espresso all’unanimità sulla tutela del made in Italy agroalimentare. «Un’unanimità che mi ha fatto piacere – afferma l’assessore provinciale all’agricoltura, Anna Maria Betti – perché testimonia una posizione netta: tutelare la provincia dal rischio legato alla commercializzazione di prodotti di imitazione e difendere, senza sé e senza ma, le nostre produzioni dalla concorrenza sleale».
Il presidente della Coldiretti di Siena, Fausto Ligas, fa notare: «Per questo territorio la tutela dei prodotti agroalimentari tipici e di qualità è fondamentale. Abbassare la guardia significherebbe mettere in liquidazione la nostra economia e i nostri territori, perché la contraffazione agroalimentare danneggia irrimediabilmente il nostro vero grande patrimonio, l’agricoltura, e provoca conseguenze economiche e sanitarie pericolose tanto per le imprese quanto per i consumatori».
L'italian sounding – la produzione di falsi alimenti italiani – sottrae all'economia nazionale oltre 60 miliardi di euro. Il dato è ancora più clamoroso se confrontato con il valore totale delle esportazioni agroalimentari italiane: pari a 28 miliardi di euro. E, come Coldiretti ha spesso denunciato, ci sono anche casi in cui le risorse pubbliche sono impiegate per finanziare direttamente o indirettamente la produzione e la distribuzione di prodotti alimentari estranei al tessuto produttivo del Belpaese.

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