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martedì 12 luglio 2011

No al nucleare sì all'agricoltura

(di Mirco Sanchini)
I quattro referendum del 12 e 13 giugno 2011 hanno ottenuto un'ampia partecipazione dei cittadini chiamati ad esprimersi su servizi pubblici locali, acqua, legittimo impedimento e nucleare. Una partecipazione che non si verificava da molti anni nel nostro paese, nonostante l'invito di qualche parte politica di preferire una bella giornata di mare al posto di rispondere alla chiamata alle urne, che ha avuto un effetto boomerang.
Raggiunto dunque il quorum per i 4 quesiti posti con il 57% di affluenza alle urne in Italia.
Anche in Val d'Orcia è stato raggiunto il quorum, addirittura al 66,5% (circa), di cui sul nucleare il 94,75% dei votanti si è espresso a favore dell'abrogazione della norma sottoposta a referendum.

Benissimo!!
Anzi, aggiungendo entusiasmo - e qualche dato - all'euforia del momento voglio proporre una riflessione.
Qualche giorno fa leggevo di quanto gli italiani siano sempre più sensibili all’ambiente.
Dal 2003 (cioè da quando è partito il monitoraggio MOPAmbiente sulle opinioni dei cittadini sull’ambiente e l’energia, patrocinato dal ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio) l’attenzione verso le tematiche ambientali non è mai stata così elevata. Quasi tutti (circa l’88%) ritengono di poter dare il proprio contributo per ridurre l’impatto sull’ambiente e s’impegnano a farlo, il 76% è disposto a pagare bollette più care per incentivare le fonti rinnovabili, preferendo su tutte il solare (58%), quindi l'eolico (16%).
In termini di potenza fotovoltaica installata l'Italia, con 2.100 MW installati nel 2010 (+192%), è seconda nel mondo solo alla Germania.
Se poi aggiungiamo gli innumerevoli piani economici per l'istallazione di impianti fotovoltaici - tutti molto allettanti - che ogni giorno propongono le imprese del settore, e la situazione economica non proprio rosea dell'agricoltura viene da chiedersi, girellando per la nostra amata valle, "dove sono?"
Forse qualcuno dovrebbe aiutare con una certa tempestività gli agricoltori a compiere delle scelte consapevoli, anche in previsione del calo di contributi previsto per il 2012 e alla luce di esperienze (magari del vicino, o dell'amico dell'amico) non sempre all'altezza delle aspettative.
Forse tracciando e condividendo sulla rete le esperienze di ciascun Comune o distretto agricolo potremmo aiutare in tempi davvero brevi i "nostri" agricoltori a fare la scelta giusta, premiando le imprese del settore energetico serie e rispettando quel sentimento popolare che a distanza di un ventennio continua a dire "No" al nucleare.

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