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martedì 31 gennaio 2012

San Quirico d'Orcia - biogas, sabato 4 incontro pubblico

(Dal Corriere di Siena 29/1/2012)
SAN QUIRICO D'ORCIA - "Sabato 4 febbraio si terrà alle ore 10,30 a San Quirico, presso la sala Alessandro Magno di palazzo Chigi Zondadari, un pubblico incontro per illustrare il progetto dell'impianto di biogas (biodigestore) di prossima realizzazione nella zona artigianale da parte della
società Epi. Parteciperanno alla iniziativa i rappresentanti di detta società, della amministrazione provinciale di Siena e esperti del settore". Questo il tenore del volantino con cui la amministrazione comunale sanquirichese comunica la iniziativa intrapresa, in ottemperanza a quanto richiesto da quel percorso di partecipazione dei cittadini, indicato dalla conferenza dei servizi, che ne ha promosso anche la pubblicazione sul sito web del comune, e sollecitato dal capogruppo della lista comunista di minoranza Claudio Cresti. Era stata l'assemblea pubblica del 18 dicembre us, organizzata dal consigliere Cresti, a aprire un dibattito sul tema e praticamente a denunciare la mancata informazione della popolazione su questo progetto. Ma di cosa si tratta? Di una centrale a biogas per la produzione di energia elettrica e termica di potenza elettrica nominale pari a 499 KWe, che gli amministratori preferiscono denominare "biodigestore" (il biogas è prodotto dalla digestione anaerobica di biomasse di origine prevalentemente agricola e vegetale, ma viene comunque bruciato). Di questo impianto erano circolate le notizie prevalentemente all'interno del gruppo della maggioranza o comunque in ambiti prevalentemente istituzionali, come riferisce il giornale informativo periodico del comune "Il filo di Arianna", numero 2, dicembre 2011, che dedica comunque le due pagine all'argomento, attraverso una serie di risposte molto rassicuranti "alle principali richieste di chiarimenti". Parimenti di recente si è occupato della "centrale elettrica a biomasse" il foglio "Notizie sanquirichesi". "Un impianto come ve ne sono tanti disseminati nel territorio nazionale e che con gli con gli impianti fotovoltaici e eolici costituiscono il nucleo portante delle energie rinnovabili", scrivono i redattori. E, più avanti. "Eppure, malgrado che le vigenti normative prevedano un iter autorizzativo complesso per la costruzione di dette centrali, sembra vi sia un allarme di alcuni cittadini, alimentato anche da persone che nulla hanno a vedere con questo territorio e che ben maggiori attenzione dovrebbero avere al proprio". Allusione ai comitati amiatini che hanno preso parte alla assemblea pubblica? Non fa parte il comune di San Quirico della unione dei comuni Amiata Val d'Orcia? Nella premessa della relazione descrittiva generale, reperibile - come detto - sul sito web del comune, si legge che le biomasse "deriveranno da colture energetiche dedicate su terreni in disponibilità della Epi San Quirico, società agricola a rl, che si configura quale soggetto proponente dell'iniziativa". Oltre all'aspetto agro-alimentare (le terre non vengono più coltivate per produrre colture alimentari, bensì colture energetiche), tra gli aspetti ambientali non vanno trascurate le emissioni in atmosfera (carbonio organico totale, monossido di carbonio, ossidi di azoto, composti inorganici di cloro sotto forma di gas o vapori, polveri); le emissioni di odori che si possono verificare nel corso delle varie operazioni; le emissioni di rumore; le ripercussioni sul paesaggio (siamo in un'area patrimonio Unesco).
Sono infatti previsti interventi di mitigazione, come il mascheramento visivo dell'impianto con una fascia arboreo-arbustiva, che dovrà nascondere gli elementi tecnici e tecnologici di maggiore impatto, oppure le adeguate scelte cromatiche (toni di verde) per le pareti dei digestori, i container, le vasche di stoccaggio del digestato, le enormi distese di sacconi in plastica per lo stoccaggio della biomassa.
(di Mariella Baccheschi)

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