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Missione possibile: 
la rinascita dei borghi

Castiglione d'Orcia
Intervista a Michele Esposto, presidente di Borghi, una società che ha fatto del rilancio 
dei paesini in decadenza 
la propria missione
Un nome un destino: Borghi, la società che ha fatto del rilancio del patrimonio storico del territorio la propria attività è impegnata in progetti nelle zone più interessanti d’Italia, da Pienza, ai Sassi di Matera. Si è dotata di un comitato tecnico scientifico composto
da Università, associazioni ambientaliste e di categoria, da Legambiente a Federcostruzioni al Touring Club e al Cresme. Michele Esposto, presidente di Borghi, spiega le strategie per fare del recupero un business.
Sviluppo locale e valorizzazione dei borghi, la vostra società opera in questo ambito. Attraverso quali attività?
Borghi svolge attività di consulenza e assistenza tecnica e finanziaria per enti e amministrazioni pubbliche che desiderano sviluppare progetti di recupero di borghi storici e piccoli comuni. Ma lavoriamo anche con i privati per favorire l’incontro di domanda ed offerta. Assistiamo gli operatori nella ricerca di finanziamento, nella definizione del progetto (borghi a finalità turistiche ma anche produttive o legati al mondo dell’arte e della creatività) fino alla promozione e commercializzazione dell’opera finita.
Qual è l’attuale situazione dei piccoli borghi italiani e come vengono percepiti? 

Gli italiani e i tour operator esteri, percepiscono il borgo come qualcosa di antico, autentico, legato a stili di vita ormai dimenticati e con la possibilità di instaurare contatti e relazioni veri con i residenti. Lo rivela una recente indagine Doxa su un campione di oltre 2000 persone, che peraltro sottolinea come ci sia la predisposizione ad acquistare prodotti, enogastronomici o artigianali del territorio. 
Le mete per il momento sono decise soprattutto sulla base del passaparola. 
Vengono preferite formule di ricettività innovative, come l’albergo diffuso, con camere, appartamentini e strutture per i pasti distribuiti in tutto il borgo. Una potenzialità di business che investitori e amministratori cominciano a percepire.
Attualmente quali interventi specifici state promuovendo?
Il borgo di Postignano in Umbria è da poco tornato a vivere grazie alla collaborazione con imprenditori privati che ne faranno un luogo turistico destinato a un target del Nord Europa. Seguiamo le attività della società Sextantio, che ha recuperato il borgo di Santo Stefano di Sessanio in Abruzzo, diventato un albergo diffuso, e ha realizzato un’iniziativa analoga nei Sassi di Matera. Stiamo anche cercando investitori interessati per conto del Comune di Laino, in provincia di Cosenza.
Il vostro approccio segue una filosofia green?
Cerchiamo soprattutto di recuperare patrimonio esistente, valorizzando i materiali e le tecniche locali di costruzione così come il restauro di mobili e arredi. L’incontro con l’architetto Simone Seddio e la società Pigreco Progetti ha dato il via al progetto Casa 21, basato sulla sostenibilità ambientale e sulla responsabilità sociale dell’impresa. Il caso pilota sarà in Val d’Orcia, a Pienza, ma l’obiettivo è quello di realizzare una vera e propria rete di referenti territoriali che possano sviluppare interventi con gli standard Casa 21 in tutto il nostro Paese.