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Sull'antica Via dei Monaci, verso Monte Oliveto Maggiore

Torrenieri - Castel Verdelli - Monterongriffoli - Chiusure - Monte Oliveto Maggiore
Itinerario:Di collegamento
Tempo: 6/7 ore
Altitudine:Max. 390 m | minima 190 m
Percorso: Guardalo su Google Maps

Come raggiungere dal territorio ilcinese Monte Oliveto Maggiore? Ecco l'antica Via dei Monaci, percorsa nella seconda parte anche da Pio II nel suo viaggio a Monte Oliveto, dopo la visita resa ai monaci di Sant'Anna in Camprena. Su questa direttrice si muovevano anticamente gli olivetani per spostarsi verso il loro monastero di Sant'Anna e verso le loro proprietà terriere di Pecorile e Chiantennano o per raggiungere rapidamente la Francigena e salire verso Montalcino. Si incontrano nel cammino luoghi di grande poesia e paesaggi fortemente suggestivi.

Bisogna prendere come base di partenza Torrenieri e da qui avvicinarsi alla strada di Castel Verdelli, da cui inizia il vero viaggio, salendo per la strada bianca che conduce al monumentale castello della valle dell'Asso. Da qui si continua per circa un chilometro sul crinale verso Vergelle (un tempo castello dei nobili Poltronieri, ceduto poi alla famiglia Gori Pannilini, fortificato dalla Repubblica senese nel 1271, come stabilito dal Consiglio della Campana), tuttavia, giunti al bivio che incontrerete, non dovete scendere verso la fattoria citata, ma proseguire sulla destra, andando a toccare i poderi Molinello e Cassero e da qui proseguire verso la Pieve di Pava. L'antica chiesa rurale, Mater Ecclesia, fu lungamente contesa dai vescovi di Siena ed Arezzo; la chiesetta in travertino che si vede oggi sulla collina è solo l'edificio più recente. Dell'edificio altomedioevale si intravedono invece gli scavi più sotto. Scavi che hanno riportato alla luce il 'tesoretto' della Pieve (monete d'oro giustinianee) rinvenuto in un 'pignatto' sepolto probabilmente dal presbiter della comunità nel corso di invasioni barbariche che distrusero la pieve.

Giunti sullo stradone bianco che sale verso Pieve a Salti, si procede a sinistra per alcune centinaia di metri, poi sulla destra imboccherete una strada poderale ombreggiata e incassata nel tufo che vi porterà in pochi minuti a Monterongriffoli. Trattasi di un borgo grazioso, di proprietà della famiglia Vallecchi, editori non dimenticati, dove la storia segnala il 17 luglio del 1920 un eccidio di contadini, tre fucilati e sei feriti, nel corso di uno sciopero in tempo di trebbiatura. L'aria soave e l'abitato grazioso rendono quasi incredibile il ricordo di uno degli episodi più cruenti della lotta contadina cui seguì nel senese l 'avvio del regime. Da Monterongriffoli, poco dietro la chiesa parrocchiale, un sentiero ben visibile sale verso la fattoria di Ferrano e incontra la strada che continua a salire verso Nord. Lungo la via noterete la chiesetta di San Marcellino, un tempietto collocato al centro di un luogo impervio, un angolo delizioso, saturo di profumi delle erbe delle Crete.

La strada, proseguendo ancora, diviene un sentiero appena tracciato che punta verso Chiusure, piccolo centro arroccato che si avvista verso l'alto. Si procede con qualche difficoltà toccando i poderi di Fornacella, Poderino, Fior di Siena. Talvolta i pascoli sono segnati da alcuni piccoli sbarramenti per le greggi, ma si possono agevolmente superare. L'ultimo tratto richiede un minimo di pratica di escursionismo ed è sconsigliato ai bambini. A Chiusure, dove si giunge arrancando un po', siamo già in posizione di dominio visivo dello splendido sito in creta del monastero olivetano. Da qui potete avvicinarvi al monastero sulla strada dei calanchi o andare al cenobio direttamente per la strada asfaltata. Il celebre Monastero fondato nel 1313 nel 'deserti di Acona' da Bernardo Tolomei, Ambrogio Piccolomini, Patrizio Patrizi è lì davanti a voi e vi invita a conoscere i suoi tesori.

(di Fabio Pellegrini - tratto da Gazzettino e Storie del Brunello, agosto 2008)