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lunedì 30 dicembre 2013

Pro-memoria per la comunita' di Torrenieri: nel 2014 vi sono eventi del passato doverosamente da ricordare

di Alberto Cappelli        
(VAL D'ORCIA - terra d'eccellenza, n°12)
Gli eventi da ricordare nel 2014 sono tre: il primo è il V° centenario dell'istituzione della Compagnia laicale di San Rocco, avvenuta nel 1514, dalla quale è nata l'attuale Confraternita di Misericordia, sempre intitolata a San Rocco Confessore.
Il secondo è un fatto tragico avvenuto 70 anni fa, il 6 giugno 1944, quando, a seguito di un bombardamento aereo, morirono 10 civili; il terzo è sempre

conseguente alla secona guerra mondiale e si riferisce alla liberazione di Torrenieri da parte delle truppe francesi, avvenuta il 28 giugno 1944.
Oggi parleremo solo del più antico, per soffermarci sugli altri più recenti nel prossimo numero.
Non dimenticare gli avvenimenti accaduti in epoche più o meno lontane è doveroso per una comunità, perchè è proprio da questi ricordi, da tramandare anche alle nuove generazioni, che si consolida il rapporto, anche solidale, fra gli abitanti.

La Compagnia laicale di San Rocco
Fuori delle mura del Borgo di Torrenieri (da quasi tre secoli non più presenti), a poche decine di metri dalla Fortezza costruita dai Senesi nel XV° secolo, si trova una Chiesa adiacente alla Parrocchiale dedicata a Santa Maria Maddalena, più piccola di dimensioni, dedicata a San Rocco, co-patrono della località. 
La sua costruzione si fa risalire alla fine del 1400, inizio del 1500 e fu dedicata al  Santo nativo di Montpellier, città del sud della Francia, che spese la propria vita all'assistenza degli appestati. Nel 1514 in questa chiesa viene istituita la Compagnia laicale di San Rocco.
La chiesetta è da  sempre cara al popolo di Torrenieri che vi  accorreva frequentemente, sia per le feste, che per i suffragi che vi si celebravano.
Dalla documentazione presente presso l'Archivio di Stato di Siena, risulta che la Compagnia di San Rocco possedeva - oltre a censi attivi per 610 scudi - una casetta a fianco della chiesa affittata per 12 lire annue ad un pigionale, con l'obbligo di provvedere alla pulizia della chiesa.
Su richiesta della Compagnia, il Vescovo concesse a Torrenieri un cappellano che nei giorni di festa celebrava una seconda messa, ritenuta utile in particolare per coloro che abitavano in campagna e che per questo  venivano in aiuto per le spese, dando alla istituzione ogni anno uno staio o mezzo o un quarto di grano, in proporzione all'estensione del podere.
I sacerdoti che vi provvedevano erano eletti ogni anno dai Fratelli e dalle Sorelle della Compagnia, come risulta dai libri delle “Consigliate e Deliberazioni” conservate presso l'Archivio di Stato di Siena in due mazzi dei 14 volumi contenenti gli atti degli anni dal 1604 al 1784. Delle volte l'incarico era conferito allo stesso Parroco di Santa Maria Maddalena. Purtroppo non si conoscono i nomi dei sacerdoti esterni.
Della organizzazione della Compagnia di San Rocco, poco si conosce per i primi tempi. Alcune notizie possono essere ricavate solo da una relazione che risale al 1700 circa, dalla quale risulta che  fu istituita con lo scopo di rendere maggior lode a Dio e praticare il culto e la venerazione del santo titolare, San Rocco, appunto.
Il 16 di agosto, per la festività del Santo, la Compagnia organizzava una festa fra le più popolari del territorio di Montalcino nella quale venivano preparati lauti banchetti; il giorno dopo, il 17, si teneva una grande fiera di merci e bestiame, che ha avuto luogo sino alla metà del 1960, quando in tutto il Comune furono soppresse tutte le fiere.
Dalla documentazione presente nell'Archivio di Stato di Siena, risulta che la Compagnia di San Rocco era retta da un Priore, coadiuvato dai Consiglieri, dal Camarlengo che teneva l'amministrazione, da un Segretario con funzioni di scrivano e da un Ufficiale con l'incarico di vigilare sull'ordine del luogo sacro. Rimanevano in carica per un anno ed erano rinnovati per elezione; la loro opera era gratuita.
In certi anni risultano eletti fra gli iscritti anche due infermieri: due dei quali detti di dentro (per le necessità degli abitanti del Borgo) e altri due (detti di fuori) per quelle degli abitanti di campagna. In certe deliberazioni risulta che qualche anno veniva eletto anche il sagrestano.
Le elezioni si svolgevano mediante deposizione nell'urna di lupini bianchi e neri e gli eletti erano nominati dal Presidente dell'Assemblea.
A tutto il Consiglio Direttivo ed in particolare all'Ufficiale competeva di provvedere alla migliore riuscita delle feste celebrate nella Chiesa della Compagnia, quali quella di San Macario (2 gennaio), San Sebastiano (20 gennaio), San Donnino (4 agosto), San Rocco (16 agosto), della Madonna del Rosario  (6 ottobre), dell'Immacolata Concezione (8 dicembre).
Nella chiesa della Compagnia si  celebrava: il giorno seguente la festa di San Rocco un uffizio funebre per tutte le sorelle e i fratelli defunti; un altro uffizio, come il precedente, il giorno seguente la festa della Madonna del Rosario; un uffizio funebre con dieci messe veniva celebrato entro trenta giorni dalla morte di sorella o fratello della Compagnia.
Il 21 marzo 1765, Pietro Leopoldo, Granduca di Toscana, con proprio decreto abolisce e sopprime tutte le Compagnie presenti in tutto il Granducato, con l'obbligo, dal 1° di maggio dello stesso anno, di costituire un'unica compagnia laicale in ogni parrocchia, sotto il titolo della Carità, che doveva assolvere a tutti i compiti di quelle  soppresse, compresi l' assistenza agli ammalati, il loro trasporto all'ospedale, portare i morti a sepoltura, procurare e distribuire i sussidi ai poveri, ecc.
Non sappiamo cosa avvenne a Torrenieri: la Compagnia di Sant'Antonio Abate era stata soppressa dieci anni prima;  quella di Maria SS.ma del Carmine è sicuramente presente sino al 1784.
Pietro Leopoldo Granduca di Toscana, ordinò che le case, i fondi ed i beni delle Compagnie fossero immediatamente stimati e venduti; mentre le Chiese non ritenute utili dai Vescovi per trasferirvi le cure o per stanze mortuarie, dovevano essere profanate e vendute: fortunatamente questo non avvenne per la Chiesa di San Rocco in Torrenieri. Sembra che il decreto granducale non sia stato applicato in pieno. Don Rino Pieri nell’opera citata, ricorda che nel 1818 la Compagnia esisteva ancora ed ipotizza che fosse stata attesa la morte del Granduca Pietro Leopoldo per ricostituirla sotto l’antico titolo.
Nel 1888 un nuovo statuto fu approvato con decreto della Curia Vescovile di Montalcino, datato 28 agosto e la Compagnia di San Rocco continuò ad operare con le stesse finalità della sua origine.
Il 1° febbraio 1942 questo Statuto fu di nuovo modificato per essere adeguato al regolamento delle Confraternite del Santissimo Sacramento, proposto e pubblicato dal Vescovo di Montalcino nel Bollettino Diocesano n. 516/1941. Ai vecchi compiti – in particolare l'assistenza agli infermi e la sepoltura dei defunti, tipici anche delle Confraternite di Misericordia – si aggiunse la Venerazione del Santissimo Sacramento durante le festività pasquali (domenica, lunedì e martedì di Pasqua) da parte degli iscritti che vi partecipavano in gruppi di quattro - due fratelli e due sorelle in cappa bianca - per ogni ora, per quaranta ore.
La Compagnia di San Rocco continuò a curare l'organizzazione della grandiosa processione del “Gesù Morto” il Venerdì Santo, con la quale si commemorava, in varie tappe, la Passione di Gesù.
Come fu che la Compagnia si sciolse e fu sostituita dalla  Confraternita di Misericordia?
Il  trasporto dei defunti al Campo Santo veniva effettuato dalla Compagnia di San Rocco con un carro funebre trainato da un cavallo e quando, nella metà degli anni '50 del secolo scorso, vennero a mancare a Torrenieri gli equini in grado di svolgere questa funzione, fu deciso di acquistare un auto funebre, ma le finanze della Compagnia non consentivano di acquistarne neppure uno usato.
Appreso che la Confederazione Nazionale delle Misericordie concedeva  contributi a fondo perduto per questo scopo alle Confraternite di Misericordia associate, e considerato che la funzione svolta dalla Compagnia di San Rocco era simile a quella delle Misericordie, venne deciso lo scioglimento della Compagnia e il suo trasferimento nella costituenda Confraternita di Misericordia, che sino ad ora non ha  fatto certo rimpiangere la vecchia istituzione.
Di quella istituzione resta il fatto che ancora oggi la Chiesa di san Rocco è da tutti chiamata Chiesa della Compagnia, così come è chiamata Piaggia della Compagnia la salita che dal passaggio a livello porta al centro del paese.


E' auspicabile che la Confraternita di Misericordia di Torrenieri, insieme alla Parrocchia, si attivino per ricordare degnamente questo V° centenario della istituzione che ha fatto onore alla comunità, alleviando nel passato con amore le tante pene che da sempre l'hanno afflitta, come nel presente continua a farlo l'istituzione che degnamente l'ha sostituita.  

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